"Degli allenatori che hai avuto, nessuno si è mai lamentato di te perché davi l’anima in campo e negli spogliatoi. Il calcio è sempre stata la tua vita. Hai lasciato un vuoto incolmabile, dacci la forza e insegnaci a vivere" ha detto la ragazza nel Santuario della Madonna di San Romano, a Montopoli in Val d’Arno
“Oggi è una settimana che non sei più vicino a me, che non sento più il tuo respiro. Ti sento nel mio cuore, so che mi hai promesso che mi avresti sposato. Ma sappi che nonostante quel giorno non arriverà mai, le nostre anime si apparteranno per sempre. Ci sono tantissime persone a salutarti. Ti vergogneresti, ne sono certa perché non amavi stare al centro dell’attenzione. Eri fatto così. Stavi sempre un passo indietro. Eri gentile e buono e avevi sempre un sorriso per tutti. Sono fiera di te. Degli allenatori che hai avuto, nessuno si è mai lamentato di te perché davi l’anima in campo e negli spogliatoi. Il calcio è sempre stata la tua vita. Hai lasciato un vuoto incolmabile, dacci la forza e insegnaci a vivere. Riposa in pace, sarai sempre la metà del cuore”. E poi “Ps. Sei bello come il sole”. Parole strazianti quelle che Sofia, la fidanzata, ha dedicato a Mattia Giani, il calciatore del Castelfiorentino che lunedì 15 aprile è morto al Careggi di Firenze dopo aver accusato un malore durante una partita a Campi Bisenzio.
L'omaggio
In tantissimi, questa mattina, hanno voluto rendere omaggio al ragazzo nel Santuario della Madonna di San Romano, a Montopoli in Val d’Arno. Sotto all’altare della chiesa sono state disposte, una accanto all’altra, le magliette delle squadre di calcio in cui Mattia ha giocato ma anche foto, biglietti, ricordi di quel giovane la cui vita è stata interrotta troppo presto. I commercianti di San Miniato, Ponte a Egola e San Miniato Basso in occasione dei funerali hanno osservato un minuto di silenzio e tutti i negozi hanno tenuto le saracinesche abbassate e le luci spente. Un gesto di rispetto e di vicinanza al dolore della comunità e dei familiari di Mattia. Sul caso, la Procura di Firenze ha aperto un'inchiesta per cercare di capire come si siano svolti i soccorsi, compreso il mancato uso del defibrillatore come denunciato più volte dal papà del 26enne.