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Madonna di Trevignano, vescovo Salvi: "Apparizioni non soprannaturali, stop ai raduni"

Cronaca
©Getty

Il vescovo di Civita Castellana ha emesso un decreto in cui impone a Gisella e Gianni Cardia, i veggenti che sostenevano di aver assistito a diverse apparizioni religiose, di rispettare le decisioni ecclesiastiche, esortandoli anche a compiere un processo di purificazione

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Un decreto e un’esortazione a seguire un iter di purificazione. Si conclude così la vicenda della Madonna di Trevignano, al centro dell’attenzione pubblica nel corso del 2023 per la figura di Gisella Cardia, la veggente che aveva dichiarato di aver assistito a diverse apparizioni religiose e di aver visto la Vergine piangere lacrime di sangue. Monsignor Marco Salvi, vescovo di Civita Castellana, comune in provincia di Viterbo, ha emesso un decreto che impone ai fedeli il divieto di recarsi nel luogo delle presunte apparizioni, dichiarandole “non soprannaturali” e chiedendo a Cardia di “compiere un percorso di purificazione e discernimento”. Salvi un anno fa aveva istituito una commissione d’inchiesta per approfondire l’eventuale dinamica dei fatti.

Il decreto

“Dichiaro riguardo ai fenomeni di apparizioni e rivelazioni asseriti dalla Sig.ra Gisella Cardia (all'anagrafe Maria Giuseppa Scarpulla) e dal Sig. Gianni Cardia: constat de non supernaturalitate”. Così recita il decreto ecclesiale scritto dal vescovo, che continua: “E per questo: impongo ai sacerdoti il divieto di celebrare i sacramenti o guidare atti di pietà popolare in modo tale da connettere entrambi, in modo diretto e indiretto, con gli eventi di Trevignano Romano il divieto di recarsi nel luogo dell'apparizione alimentando nei fedeli l’idea che vi sia un qualche riconoscimento ecclesiale”. Salvi impone, inoltre ai “fedeli di astenersi dall'organizzare e/o partecipare a incontri privati e/o pubblici (siano essi di preghiera e/o di catechesi) che diano per certa e indubitabile la verità sovrannaturale degli eventi di Trevignano” e  “alla Sig.ra Gisella Cardia (all'anagrafe Maria Giuseppa Scarpulla), al Sig. Gianni Cardia e a tutti i soggetti a vario titolo coinvolti negli eventi di Trevignano, il rispetto e l'adesione alle decisioni del Vescovo diocesano, nonché la disponibilità a compiere un percorso di purificazione e discernimento che promuova e mantenga l'unità ecclesiale”. Salvi, ha, poi, chiarito che “il titolo Madonna di Trevignano non ha alcun valore ecclesiale e non può essere usato come se lo avesse, anche in ambito civile”.

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