L'attrice ed ex moglie di Silvio Berlusconi, per la prima volta in assoluto in un programma televisivo, è stata ospite del dinner talk "A cena da Maria Latella", in onda questa sera sul canale all news. Veronica Lario si è raccontata, dai nuovi interessi per l’intelligenza artificiale al passato con il fondatore di Forza Italia: “Non ho motivo di essere ricattabile, non porto con me nessun segreto”
E’ Veronica Lario l’ospite d’eccezione della terza puntata di “A cena da Maria Latella”, il dinner talk firmato Sky TG24. Per la prima volta in assoluto l’attrice ed ex moglie di Silvio Berlusconi partecipa a un programma televisivo ed è anche la prima uscita pubblica da quando, nel 2009, fu avviata la separazione dall’ex premier e fondatore di Mediaset. La puntata è dedicata all’intelligenza artificiale e ai potenziali riflessi sul presente e futuro dall’educazione al lavoro: un tema molto vicino a Lario che di recente ha investito in una piccola start up.
E’ una chiacchierata che volevo fare da tempo, e poi farla in tv dove tu non hai mai messo piede è una cosa davvero unica. Cosa hai fatto in questi 16 anni, da quando nel 2009 ti sei separata da Silvio Berlusconi?
"Inizialmente mi sono dedicata a una grande passione che erano i cavalli. Era una passione che avevo sempre avuto e che non avevo mai pensato di coltivare. Improvvisamente dopo questa separazione ho deciso per varie ragioni di iniziare a montare a cavallo. Ho iniziato a 55 anni: quando tutti smettono, io ho cominciato. Ho sfruttato l’ippoterapia: un rapporto molto bello che mi dava pace, molta tranquillità, e che mi ha aiutata tanto in questi anni che per me erano momenti difficili, dolorosi, nei quali era meglio chiudersi in sé stessi piuttosto che aprirsi".
E in quei momenti tu hai fatto tanto anche la nonna. Hai iniziato a occuparti di cavalli anche perché i tuoi nipoti più grandi, Alessandro ed Edoardo, avevano cominciato.
"E’ proprio così. Io ho cominciato perché pensavo di seguire i miei nipoti. In realtà poi di tutta la famiglia sono rimasta sola a montare a cavallo".
Non parleremo di quella che è stata la tua vita con Silvio Berlusconi. So che è ancora una parte per te molto dolorosa da affrontare. Dicci però 3 momenti speciali di questi 16 anni in cui non ti abbiamo vista.
"Tre momenti sono difficili da descrivere. E’ stata tutta un’altalena di momenti in cui c’era speranza di ricongiungermi in modo equilibrato con la mia famiglia, ed altri momenti in cui queste speranze un po’ le perdevo. Sono stata molto vicina ai miei figli, i miei figli sono stati molto vicini a me, è stato tutto un susseguirsi di vicende familiari. I momenti sono stati tutti belli proprio perché la mia famiglia mi è stata molto vicina e i miei figli sono stati molto vicini. La parte peggiore è stata non poter partecipare alle loro lauree perché in due eravamo troppi e ho preferito fare un passo indietro".
Nell’iconografia, Veronica Lario, nata Miriam Bartolini, è stata una donna molto tradizionale. Però, sotto un altro aspetto, ti sei sempre ricavata dei tuoi spazi di indipendenza: quando ci fu la guerra in Iraq, tu hai preso una decisione in controtendenza. Il governo rappresentato da Berlusconi sosteneva quella guerra e tu in una lunga intervista hai fatto appello a quello che avevi definito ‘il risveglio delle coscienze’. In questo senso ti definiresti, rubando un’espressione a Giorgia Meloni, una donna ‘non ricattabile’?
"Non ho motivo di essere ricattabile perché io non porto con me nessun segreto. Non ho segreti dell’impresa di Berlusconi o della sua vita. Per cui non posso essere ricattabile e posso dire quello che penso indipendentemente dal mio passato".
Dopo la separazione ci sono stati dei momenti in cui tu sei stata dipinta come la super miliardaria perché avevi ricevuto una sentenza che prevedeva centinaia di milioni. Poi però com’è andata avanti quella storia?
"In realtà non è stato nulla di tutto questo: c’è stata una sentenza che mi ha negato qualsiasi diritto, sentenza che ho rispettato, e oggi sono una persona normale, un’imprenditrice. Diciamo che finito questo momento molto complesso mi sono chiesta come ricominciare, per la mia vita e per delle scelte personali. In un certo momento pensavo che per me non ci fosse più nulla, mi era stato negato secondo me un diritto. Ho pensato ‘forse ha vinto il potere’, ma poi mi sono detta che non era impossibile e ci ho provato".
E adesso quando frequenti questi dibattiti sull’Intelligenza artificiale o ti occupi di questa piccola start up di gaming cosa ti dicono i tuoi parenti?
"Sono sorpresi ma questo non mi vieta di colloquiare con loro, anzi. E’ motivo di confronto. Barbara tra tutti è la più interessata al tema".
Tu hai avuto tante vite. Giovane attrice di teatro a Bologna, compagna di un uomo che diventava sempre più famoso. Sei stata in Russia da Eltsin, unico viaggio internazionale che hai fatto. Ma poi hai ricevuto Bill Clinton e Hillary qua a Roma. Non abbiamo mai capito davvero perché quel ruolo da first lady a te abbia relativamente poco affascinato.
"Non è vero. I personaggi che sono passati nei salotti di Silvio Berlusconi sono sempre stati personaggi di grande livello: imprenditori, uomini di governo, di Stato, e devo dire che in qualche modo ne ho sempre subito il fascino. Ma poi più di quello non ho mai pensato di trovarmi un mio spazio all’interno di quelle dinamiche che non mi appartenevano Ero lì perché rispettavo un ruolo e cercavo di farlo al meglio. Che per me voleva anche dire fare un passo indietro".
In questo momento invece si chiede alle donne di fare un passo avanti. Cosa ne pensi del fatto che in questo momento in Italia ci siano tante donne, anche la nuova presidente della regione Sardegna è una donna.
"E dicono che sia molto brava quindi le facciamo tanti auguri".
Un lungo percorso di vita, da attrice, a first lady, a donna separata e criticata e ora questa nuova attività.
"Io ero la ‘velina ingrata’ e ho fatto un salto passando direttamente al tribunale di Milano che mi ha negato ogni diritto. È stato un salto lungo dieci anni, in cui mi sono sentita un po’ vessata. Quando leggevo cattiverie su di me subivo. È difficile combattere contro il potere e contro la stampa, soprattutto quando la stampa è legata al potere. L’unica cosa che potevo fare era un passo indietro, quello l’ho imparato fin dall’inizio".
Tornando indietro cosa non rifaresti?
"Io ho una finestra ideale e quando la apro la mattina vedo il futuro. Poi ho una finestra alle mie spalle ma quella la apro poco. per cui sono sempre pronta a guardare la finestra che mi fa vedere il futuro".
Tu hai 10 nipoti di età diverse. A proposito di intelligenza artificiale, abbiamo parlato di futuro: non ti spaventa il futuro dei tuoi nipoti? In questo mondo pieno di conflitti, di tensioni, di guerre.
"Le guerre mi spaventano. Apro e chiudo una parentesi: le guerre mi spaventano perché io sono nata dieci anni dopo la fine dell’ultima guerra mondiale. Tanti racconti, tante storie della mia famiglia che viveva vicino a Marzabotto io li ho sempre ascoltati, alcuni li ho vissuti da parte della mia famiglia in modo molto drammatico. Per cui la guerra è un discorso a parte. I giovani penso che abbiano un futuro come è giusto che sia e in questo futuro forse ci snon dimensioni anche nuove come il metaverso, per cui penso molto positivo".