L'insegnante si è difeso dalle accuse di molestie, stalking e minacce facendo riferimento a un carattere "tipico di chi ha origini del sud". Secondo il suo legale, l'ex direttore della scuola di specializzazione di medicina legale, si sarebbe reso conto di aver attuato dei comportamenti inopportuni verso studentesse e dottorande
Giancarlo Di Vella, ex direttore della scuola di specializzazione di medicina legale dell’università di Torino, ha giustificato al giudice i suoi atteggiamenti nei confronti di dottorande studentesse. “È un equivoco, ho un carattere espansivo e coinvolgente tipico di chi ha origini del Sud”, ha affermato, difendendosi dalle accuse di molestie, stalking e minacce. “Il mio assistito si è dichiarato profondamente dispiaciuto dall’aver appreso dagli atti che alcuni medici in formazione, che ha sempre definito così come forma di rispetto, si siano sentiti offesi da alcuni suoi atteggiamenti ritenuti invasivi. Il suo modo di agire rientrava in un carattere coinvolgente finalizzato unicamente a creare una squadra di lavoro affiatata”, ha detto il suo avvocato, Marino Careglio, aggiungendo che Di Vella “ha preso consapevolezza che, alla luce del suo ruolo, alcuni comportamenti fossero da evitare”.
Di cosa è accusato Di Vella
Il docente si sarebbe rivolto alle studentesse e alle dottorande con frasi inopportune: “Che fortunato il tuo fidanzato” o “Che bella biancheria indossi oggi” sono solo alcuni esempi. Avrebbe, inoltre, palpeggiato le giovani e le avrebbe minacciate di non confessare in alcun modo i suoi modi di fare.
L’ex direttore è, infine, accusato di falso per operazioni che non avrebbe effettuato in ambito professionale, per induzione e per aver registrato un numero più alto di autopsie rispetto a quelle effettivamente svolte.
Di Vella si trova al momento agli arresti domiciliari.