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Siccità in Sicilia, creata task force contro l'emergenza idrica sull'isola

Cronaca

Nelle ultime settimane ha destato molte preoccupazioni la situazione climatica dell’Isola, tra le poche regioni d’Europa in zona rossa per carenza di risorse idriche e aggredita dalla siccità. Sul tavolo le problematiche sollevate dal comparto agricolo

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In Sicilia si procede verso la declaratoria di calamità eccezionale da parte della giunta del governo regionale per contrastare la siccità che sta colpendo l'isola e far fronte alla mancanza di foraggio e acqua. È la decisione presa nel corso della prima riunione operativa dell’unità di crisi, istituita dal presidente della Regione siciliana, Renato Schifani. La task force, presieduta dall’assessore all’Agricoltura, Luca Sammartino, si è riunita con le rappresentanze di Confagricoltura, Cia, Confcooperative, Legacoop e con i movimenti che nelle ultime settimane, con la protesta dei trattori, hanno chiesto attenzione alla politica europea, nazionale e regionale. Prevista anche la possibilità di attivare l’intervento straordinario della Protezione civile per la salvaguardia del patrimonio zootecnico.

Le misure contro la siccità

Nelle ultime settimane ha destato non poche preoccupazioni la situazione climatica dell’Isola, tra le poche regioni d’Europa in zona rossa per carenza di risorse idriche e aggredita dalla siccità con ripercussioni su qualità e quantità del fieno, il cui prezzo lievita e diventa insostenibile. Per quanto riguarda le disponibilità idriche,  il governo regionale ha assicurato che continuerà l’attuazione del programma reti irrigue finanziate nel 2023 e la realizzazione di 315 laghetti collinari. In caso di necessità di apertura delle dighe per ragioni di sicurezza idraulica, saranno avvisati gli agricoltori in tempo per prelevare acqua e convogliarla nei propri laghetti. Inoltre, si è insediato il gruppo di lavoro per il riuso delle acque in agricoltura a partire dai depuratori che, coerentemente alla normativa comunitaria, rilasciano acque con caratteristiche idonee per gli usi agricoli.

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Le problematiche del settore agricolo

Oltre all'emergenza siccità, le maggiori criticità evidenziate dai partecipanti al tavolo hanno riguardato i bassi prezzi dei prodotti agricoli, rimasti costanti nonostante l'inflazione, l'aumento dei costi di produzione (gasolio agricolo, mangimi e concimi), l’iniqua distribuzione del valore lungo la filiera alimentare e i vincoli complessi della normativa europea sull’agricoltura accusata di aver sacrificato la sicurezza alimentare e il reddito degli agricoltori. Per rispondere a queste esigenze l’assessore Sammartino ha illustrato alcune misure pronte a essere messe in campo: completamento dei pagamenti agli agricoltori dei contributi per caro-energia e per il latte a seguito del rialzo dei costi di produzione provocati dal conflitto Russia-Ucraina, il pagamento dell’indennità compensativa per le aree montane (40 milioni) e per quelle svantaggiate (10 milioni). Via libera anche al pagamento dell’indennità Natura 2000 a seguito di rimodulazione finanziaria del Psr 2014-22 per complessivi 25 milioni di euro e ai saldi dell’agricoltura biologica 2023 (era stato corrisposto l’anticipo) a tutti gli agricoltori. Nessuno verrà escluso per l’applicazione dei criteri di priorità che sono stati verificati al 31 gennaio scorso dagli ispettorati dell’Agricoltura.

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L'assessore: "Incontro proficuo"

Per Sammartino si è trattato di un "incontro proficuo e operativo improntato all’ascolto e al confronto, nel corso del quale ho fatto il punto su alcune misure che introdurremo nei prossimi giorni per mettere in sicurezza un comparto strategico per la nostra economia". L'assessore ha precisato che "per farlo servono fondi. E per questo in Conferenza Stato-Regioni ho avanzato la richiesta di regionalizzare le risorse e la gestione del rischio climatico per la programmazione 2023-2027". Per l'assessore "la Regione siciliana c’è e farà la propria parte, ma all’Unione Europea dobbiamo ricordare che l’agricoltore non è nemico dell’ambiente, che la sostenibilità deve essere anche economica e sociale e che la neutralità climatica non può sacrificare la sicurezza e la sovranità alimentare, cioè il diritto dei popoli ad avere cibo sicuro in quantità e qualità".

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