Eventi legati al cambiamento climatico stanno sconvolgendo il clima nel Mediterraneo, sempre più irrequieto, proprio a causa di fenomeni come i medicane, ovvero gli uragani autunnali, difficilmente prevedibili in tempi utili, che si stanno abbattendo con frequenza negli ultimi anni. Questo uno dei temi del convegno dell'Associazione italiana di scienze dell'atmosfera e meteorologia (Aisam) che si apre oggi a Lecce e durerà fino all’8 febbraio
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- Il Mediterraneo più irrequieto a causa dei medicane, come sono chiamati gli uragani che lo sconvolgono in autunno, è uno degli osservati speciali dei meteorologi degli ultimi tempi. La scommessa è riuscire a prevedere questi fenomeni, insieme a grandinate violente, super celle temporalesche, downstream e tornado che negli ultimi anni sempre più presenti in Italia
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- “Sono eventi legati al cambiamento climatico e per prevederli in tempo utile, i meteorologi hanno bisogno di aggiornare i loro modelli per le previsioni”, osserva Dino Zardi, docente di Fisica dell'atmosfera all'Università di Trento
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- È questo uno dei temi principali del convegno dell'Associazione italiana di scienze dell'atmosfera e meteorologia (Aisam) che si apre oggi a Lecce, presso l'Università del Salento. "Emerge la necessità di integrare tutte le informazioni che abbiamo a disposizione: da quelle che arrivano dalle stazioni di superficie a quelle dei satelliti: lavoriamo all'insegna della massima sinergia delle osservazioni e a nuovi modelli meteorologici", aggiunge Zardi, che fino a pochi giorni fa è stato il presidente dell'Aisam
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- "Gli eventi meteorologici estremi sono fra i temi di punta di cui discuteremo", dice Piera Ielpo, dell'Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche e fra gli organizzatori del convegno, in programma fino all'8 febbraio
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- "Fra i tanti temi di questo convegno, discuteremo dei modelli attuali delle previsioni meteo e di quelli futuri", ha aggiunto la ricercatrice. Una delle scommesse, osserva Zardi, è "Tenere sotto osservazione il fenomeno dei medicane perché al momento non abbiamo elementi per sapere se diventeranno più frequenti, ma è importante avere elementi per riuscire a prevederli in modo più preciso". Attualmente si riesce infatti a prevedere i medicane con un anticipo di 2-3 giorni
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- Ma sono diversi i temi fondamentali che il convegno analizzerà, come la possibilità che il cambiamento climatico sia causa un numero maggiore di temporali, o ancora che i temporali violenti e le grandinate dell'estate 2023 siano stati episodici o destinati ad aumentare
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- "Per trovare le risposte stiamo raffinando i modelli di previsione che abbiamo", ha osservato Zardi. Non è un'impresa isolata: molti Paesi in tutta l'Europa sono alle prese con lo stesso problema. L'Italia ad oggi sta lavorando con Germania, Svizzera e Grecia nell'ambito di un consorzio europeo
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- "Uno dei fronti aperti - dice l'esperto - è la condivisione dei dati: ogni volta che lanciamo un modello, dobbiamo mettere insieme tanti strumenti di osservazione. Più si fa questo, più il modello lavora bene. La sfida è ottimizzare per assimilare dati"
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- Si sta anche registrando una domanda crescente di previsioni sempre più precise e puntuali, che sta gradualmente creando un nuovo mercato del lavoro: "La domanda di meteorologi è in aumento, sia da parte di enti pubblici sia da imprese private - osserva Zardi - assicurazioni, imprese agricole, trasporti, solo per citare alcuni settori, hanno bisogno di informazioni meteo mirate- Questo stimola lo sviluppo di imprese focalizzate. Per un giovane, la meteorologia è sicuramente un'opzione da prendere in considerazione"