Ispezione all’ospedale Careggi di Firenze sui farmaci per minori con disforia di genere

Cronaca

L'obiettivo è verificare il percorso adottato anche in relazione all'uso del farmaco triptorelina

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È terminato l'audit degli ispettori ed esperti del ministero della Salute all'ospedale Careggi di Firenze per verificare il percorso relativo al trattamento della disforia di genere nei bambini. Lo rende noto il capo della segreteria tecnica del ministero della Salute, Mara Campitiello sottolineando che gli ispettori hanno richiesto le cartelle cliniche dei pazienti pediatrici a campione. L'obiettivo, conclude Campitiello, è verificare il percorso adottato anche in relazione all'uso del farmaco triptorelina. La relazione degli ispettori al ministro è attesa entro due settimane.

L'ispezione

Il ministro della Salute Orazio Schillaci ha precisato che quella in corso al Centro regionale per l'incongruenza di genere di Careggi è solo "una verifica di quello che è stato fatto, se sono state seguite le normative vigenti. Non è un gesto punitivo assolutamente". Dopo la consegna della relazione, il ministro valuterà eventuali decisioni o approfondimenti anche rispetto a una revisione dell'iter di trattamento. Un provvedimento che andrebbe a colpire anche altre strutture italiane che si occupano di disforia di genere.

I dati sulle terapie

Secondo Campitiello "negli ultimi anni si è registrato un aumento dei centri preposti al trattamento di questa condizione e abilitati alla prescrizione del farmaco triptorelina. Sono passati infatti da 4 centri di 4-5 anni fa agli attuali 23". Riguardo a Careggi, la Regione Toscana ha precisato che nel 2023 sono stati 26 i casi in cui è stato somministrato il farmaco a giovani di età media pari a 15,2 anni mentre il paziente più piccolo aveva 11 anni. La Regione ha poi precisato che il centro di Careggi garantisce il dovuto supporto psicologico: si stimano 780-800 prestazioni psicologiche all'anno.

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La polemica

Per l'assessore regionale al diritto alla salute, Simone Bezzini, "si può discutere di tutto ed è giusto anche fare degli approfondimenti, a me non spaventa il fatto che qualcuno voglia approfondire, purché si evitino strumentalizzazioni che francamente su questa cosa stanno passando il limite". Per Natascia Maesi, presidente nazionale dell'Arcigay "se l'intento del ministero della Salute non è punitivo come ci è stato detto, è quantomeno e senza dubbio persecutorio". "Vicenda che ha un sapore troppo politico e ideologico" per il segretario del Pd toscano, l'on.Emiliano Fossi. All'opposto per il coordinatore regionale toscano Fdi, il deputato Fabrizio Rossi, "strumentalizza chi legge, nel lavoro degli ispettori inviati dal ministero, un'azione ideologica dettata da chissà quali volontà politiche. Il conseguimento della trasparenza sulla salute dovrebbe essere un valore universale, non certo da osteggiare attraverso ipotesi infondate e fuori tema".

Preoccupazioni dei genitori

Intanto manifestano preoccupazione quattro madri di adolescenti a cui è stata diagnosticata la disforia di genere. "Abbiamo paura che l'ispezione possa incidere sul percorso avviato dai nostri figli - racconta una di loro - ma soprattutto i nostri figli hanno paura di interrompere le cure". Le mamme ripercorrono l'arrivo a Careggi, l'iter di colloqui, esami e visite prima della diagnosi di disforia di genere e della prescrizione del farmaco che blocca la pubertà e che, dicono, ha ridato la serenità ai loro figli. Il centro "è stata la nostra salvezza - racconta un'altra mamma - mia figlia si è sentita subito capita. Nella nostra città la psicologa ci aveva detto di aspettare che avesse 18 anni, ma non so se sarebbe arrivata a 18 anni aspettando, avevo paura che facesse qualcosa di brutto". Anche un'altra mamma esprime "forte preoccupazione e la paura che ci sia una sospensione delle terapie. Careggi è un porto sicuro per i nostri figli e anche per noi famiglie perché riceviamo un supporto totale. Si sta giocando con la vita, la serenità e la tranquillità delle persone".

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