Lodi, trovata morta Giovanna Pedretti, la ristoratrice della recensione su disabili e gay
CronacaQuesto pomeriggio è stata trovata senza vita la titolare della pizzeria “Le Vignole” di Sant’Angelo Lodigiano. Si ipotizza il suicidio. Nei giorni scorsi si era parlato di lei per un botta e risposta con un cliente che aveva lasciato una recensione omofoba e contro i disabili su Google. In tanti l'avevano elogiata per la sua risposta, qualcuno aveva poi espresso dubbi sull'autenticità del messaggio
La titolare della pizzeria “Le Vignole” di Sant'Angelo Lodigiano, Giovanna Pedretti, 59 anni, è stata ritrovata morta questo pomeriggio lungo la riva del fiume Lambro. Di recente si era parlato di lei a proposito di una recensione omofoba e contro i disabili lasciata da un cliente su Google, al quale aveva risposto. In tanti l'avevano elogiata per la sua risposta. Qualcuno aveva poi espresso dubbi sull'autenticità del messaggio.
Trovata senza vita
Dalle prime informazioni lasciate trapelare dagli inquirenti, sembrerebbe trattarsi di un gesto estremo. La donna, originaria della Bergamasca, lascia una figlia e il marito Nello, pizzaiolo e partner anche a lavoro da oltre 30 anni. La sua pizzeria, "Le Vignole", dal 2020 promuoveva diverse iniziative di solidarietà come la pizza sospesa per persone povere e anche disabili.“Venerdì scorso avevo telefonato in diretta a Giovanna per commentare insieme i servizi anche al telegiornale sulla sua storia e sulla sua risposta al cliente. Era contentissima, felice di aver fatto la cosa giusta rispondendo per le rime a una recensione del genere. Poi abbiamo saputo anche dei commenti negativi. Io l'avevo rassicurata: 'Giò sappiamo tutti che sei in buona fede'. Era una persona forte e una gran lavoratrice. Sono veramente scosso”, ha dichiarato al Corriere un amico della donna.
Il caso della recensione
A portare agli onori della cronaca la pizzeria "Le vignole" la recensione di un cliente che su Google avrebbe scritto: "Mi hanno messo a mangiare di fianco a dei gay. Non mi sono accorto subito perché sono stati composti, e un ragazzo in carrozzina che mangiava con difficoltà. Mi spiaceva ma non mi sono sentito a mio agio. Peccato perché la pizza era eccellente e il dolce ottimo, ma non andrò più". La recensione, che risalirebbe a questa estate, sarebbe stata poi cancellata ma la donna avrebbe tenuto lo screenshot con la critica e la sua risposta per poi pubblicarla, pochi giorni fa, sulla pagina Facebook della pizzeria. "Ci tenevo a farle presente che il nostro locale è aperto a tutti e i requisiti che chiediamo ai nostri ospiti sono l'educazione e il rispetto verso ognuno. Le sue parole di disprezzo verso ospiti che non mi sembra vi abbiano importunato - aveva scritto la titolare della pizzeria - mi sembrano una cattiveria gratuita e alquanto sgradevole. Ci tengo inoltre a sottolineare che non è passato inosservato il suo sguardo infastidito anche verso un ragazzo in carrozzina... Detto ciò, a fronte di queste bassezze umane e di pessimo gusto... credo che il nostro locale non faccia per lei. Non selezioniamo i nostri clienti in base all'orientamento sessuale e men che meno la disabilità. Le chiedo gentilmente di non tornare da noi a meno che non ritrovi in sé i requisiti umani che nel suo atteggiamento sono mancati". In seguito al clamore mediatico, alcuni utenti dei social network avevano ipotizzato che potesse trattarsi di "un'operazione di marketing spacciata per eroica difesa di gay e disabili". L'ipotesi di recensione falsa era, poi, stata ripresa da diversi organi di stampa.