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Educazione alle relazioni senza garanti, Concia: sconcertata. Suor Alfieri: non la temevo

Cronaca
©Ansa

Il ministro va oltre le polemiche e decide di non attivare l'incarico di garanti del progetto 'Educazione alle relazioni'. "Provo una sana indifferenza sia alla nomina che alla revoca. Però quando c'è una buona idea bisogna portarla avanti e la violenza sulle donne è indicatore di una emergenza educativa", dice a Repubblica suor Monia Alfieri. Mentre Paola Concia, intervistata da Il Corriere della Sera, afferma: "Sono sconcertata. Anche il ministro lo è"

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Continua a destare polemiche il dietrofront sulle nomine per il progetto 'Educazione alle relazioni' promosso dal ministero dell'Istruzione e del merito. "Dal momento che la scuola italiana ha bisogno di serenità e non di polemiche, ho deciso di non attivare l'incarico di garanti del progetto 'Educazione alle relazioni' a suor Monia Alfieri, Paola Concia e Paola Zerman", ha affermato il ministro Valditara. "Provo una sana indifferenza sia alla nomina che alla revoca. Però quando c'è una buona idea bisogna portarla avanti e la violenza sulle donne è indicatore di una emergenza educativa", dice a Repubblica suor Monia Alfieri. Mentre Concia, intervistata da Il Corriere della Sera, afferma: "Sono sconcertata. Anche il ministro Valditara lo è".

Le polemiche sul progetto

Le polemiche sul progetto sono nate proprio per la presenza di “garanti”. Il loro coinvolgimento "aveva semplicemente lo scopo di sostenere questa iniziativa" e "la loro diversità culturale era proprio un messaggio forte per significare che nel contrasto alla violenza contro le donne dobbiamo essere tutti uniti, partendo da iniziative concrete, di buon senso, non estremiste, nè tanto meno ideologiche”, ha spiegato Valditara. Un tentativo "di unire mondi molto distanti fra loro per un fine socialmente importante", che però non è riuscito, visto che "ha suscitato polemiche", in primis la nomina di Anna Paola Concia, che ha provocato resistenze anche nella maggioranza di centro destra e fra organizzazioni che promuovono una visione tradizionale della famiglia. E anche la scelta di suor Anna Monia Alfieri ha destato sorpresa. "Ricordo sommessamente a Valditara che l'Italia è un Paese laico e che chiamare una suora a gestire l'educazione alle relazioni nelle scuole stride e non poco", il commento della responsabile libertà e diritti di Sinistra italiana, Marilena Grassadonia.

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Suor Alfieri: forze politiche garantiscano libertà scelta educativa

Suor Monia Alfieri spiega a Repubblica che Valditara "ha lanciato il cuore oltre l'ostacolo, perciò aveva messo insieme Paola Concia e me. Forse è stato un progetto affrettato, e le altre forze politiche della maggioranza non ne erano al corrente. Sono rimasta stranita". "Premetto che immagino siano in buona fede le forze politiche FdI, Lega e Forza Italia che hanno acceso i riflettori sulla responsabilità educativa della famiglia - ha aggiunto - Perché mi pare che questo sia stato il punto di caduta delle polemiche da parte di chi si è opposto al progetto, e cioè che l'educazione alle relazioni non sia di competenza prioritaria della scuola. E in più hanno criticato la presenza di Concia tra i garanti". Rispetto alla collaborazione con Concia "sono curiosa e credo nel confronto tra diversi, nel dialogo nelle differenze. Bisogna lanciare ponti. Rifuggo dall'omologazione e dal rischio del pensiero unico. Non mi preoccupava". Adesso "quelle forze politiche che si sono fatte sentire sul progetto di educazione alle relazioni nelle scuole, siano coerenti e si spendano per garantire la libertà di scelta educativa alle famiglie. Mi aspetto coerenza". 

Concia: "Hanno messo Valditara alle corde"

Anche Paola Concia è tornata sul ruolo di Valditara, spiegando: "Lo hanno sottoposto a una pressione alla quale non si è potuto sottrarre. Lo hanno messo alle corde". Ma le pressioni da chi sarebbero arrivate? "Massimalisti di destra e di sinistra. Hanno criticato anche la nomina di suor Monia. Lei è stata criticata da sinistra. Io... da tutti", sottolinea Concia. "Da destra sono stata attaccata perché lesbica e femminista - aggiunge - Dalla sinistra massimalista lgbt perché sono una persona dialogante, ho sempre dialogato, ho sempre costruito ponti".