Il caso Valeria Fioravanti, meningite scambiata per mal di testa: 3 medici indagati

Cronaca
Fotografia di Valeria Fioravanti su Facebook

Sulla 27enne di Roma morta lo scorso 10 gennaio non sarebbero stati eseguiti per tempo gli esami specifici necessari che avrebbero potuto salvarla. I medici le avevano prescritto il toradol, antinfiammatorio che ha eliminato il dolore e nascosto la meningite

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Le avevano detto che si trattava semplicemente di mal di testa e mal di schiena. Ma a provocare la morte di Valeria Fioravanti lo scorso 10 gennaio è stata una meningite. Per questo tre sanitari rischiano un processo con l’accusa di omicidio colposo.

Le diagnosi sbagliate

Il calvario di Valeria Fioravanti è iniziato il giorno di natale. Il 25 dicembre si è recata nel primo dei quattro ospedali in cui ha cercato aiuto: il policlinico Campus Biomedico dove ha mostrato un foruncolo infiammato sotto l’ascella destra. Dopo la rimozione da parte di un chirurgo, viene mandata a casa con due punti. Quattro giorni dopo non si sente bene. Viene ricoverata al policlinico Casalino e i medici le diagnosticano una cefalea che sarebbe stata provocata da un movimento brusco mentre si lavava i capelli. Le hanno prescritto un antinfiammatorio, il toradol. Nel frattempo le sue condizioni si aggravano e il 4 gennaio decide di farsi visitare in un altro ospedale, il San Giovanni Addolorata. Qui avviene il secondo errore: le viene diagnosticata una lombo sciatalgia. Valeria Fioravanti decide di ritornare al San Giovanni due giorni dopo. Il medico che la visita dispone una tac celebrale: meningite acuta in fase conclamata. Viene ricoverata in terapia intensiva allo Spallanzani. Il 7 gennaio è in coma, subisce un’operazione e, tre giorni dopo, muore.

 

La perizia: malattia non riconosciuta

Secondo la perizia richiesta dalla pubblica ministera Eleonora Fini la malattia di Valeria Fioravanti non è stata riconosciuta e non sono stati svolti per tempo gli esami specifici necessari. L'antinfiammatorio che le è stato prescritto ha avuto un ruolo fondamentale. Mentre la meningite peggiorava il toradol infatti ne ha annullato il dolore. Tre sanitari rischiano un processo con l’accusa di omicidio colposo.

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