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Naufragio di Cutro, giudizio immediato per i presunti scafisti

Cronaca

Sono accusati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, naufragio colposo e omicidio colposo. Per loro il pm della procura di Crotone ha chiesto e ottenuto dal gip il giudizio immediato

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I quattro presunti scafisti che erano sul caicco "Summer love", naufragato il 26 febbraio a un centinaio di metri dalla riva a Steccato di Cutro, nel Crotonese, provocando la morte di 94 persone, compariranno davanti al tribunale di Crotone il 14 ottobre. Si tratta di Ufuk Gun di 28 anni e Fuat Sami di 50 anni, entrambi cittadini turchi, e di Arslan Khalid di 25 anni e Hafab Hussnain, cittadini pachistani. Sono accusati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, naufragio colposo e omicidio colposo. Per loro il pm della Procura di Crotone Pasquale Festa ha chiesto e ottenuto dal gip Massimo Forciniti il giudizio immediato. Gli imputati avranno comunque 15 giorni di tempo per chiedere un eventuale rito alternativo.

Le indagini

Gli investigatori e gli inquirenti sono arrivati all'identificazione e alla successiva imputazione degli scafisti grazie alle drammatiche testimonianze dei superstiti, raccolte in un lungo incidente probatorio durato settimane. Il pm, nel suo atto d'accusa, attribuisce a ognuno un preciso ruolo a bordo del caicco partito dalla Turchia. Inoltre contesta anche le condotte tenute quando l'imbarcazione è giunta in prossimità della riva, in particolare la brusca virata effettuata nell'erroneo convincimento di essere stati individuati dalle forze dell'ordine per via di alcune luci sulla spiaggia. Quest'ultima scelta è motivata dalla volontà di ripartire alla volta della Turchia con la stessa imbarcazione dopo avere fatto scendere i migranti. Per l'accusa la virata, le condizioni del mare e la presenza della secca determinarono l'urto col fondale e il conseguente naufragio. A due imputati viene attribuito anche di avere impedito ai migranti di chiamare i soccorsi. Circostanza messa in evidenza da più superstiti che hanno parlato della presenza a bordo di un disturbatore di frequenze per evitare che potessero fare telefonate durante il viaggio.

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Il fascicolo sui soccorsi

In ogni caso, la vicenda giudiziaria sulla tragedia di Steccato di Cutro non si concluderà con il processo ai presunti scafisti. La procura infatti ha aperto un altro fascicolo relativo a eventuali mancanze nella catena dei soccorsi. In questo secondo filone di indagine sono indagate sui persone, tra le quali due ufficiali e un sottufficiale della Guardia di finanza in servizio quella notte. L'indagine mira in particolare a chiarire se e cosa non abbia funzionato, eventualmente, nel sistema che avrebbe dovuto garantire assistenza al barcone. A tale scopo, nel giugno scorso, sono state effettuate perquisizioni in sedi della guardia di finanza e della guardia costiera. Il materiale raccolto è adesso al vaglio dei magistrati della Procura crotonese.

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