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Migranti, naufragio al largo di Lampedusa: morti madre e bambino di 1 anno e mezzo

Cronaca
©IPA/Fotogramma

Sono stati recuperati i corpi di una madre e un bambino, annegati a seguito del naufragio. Dovrebbe esserci ancora un disperso, forse un minore. Nelle ultime ore il flusso si è intensificato: nei giorni scorsi sull'isola sono arrivate oltre 2.600 persone a bordo di una trentina di barchini e oggi continuano gli sbarchi

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Un barchino con migranti a bordo è naufragato a circa 23 miglia sud-ovest da Lampedusa. Le motovedette della guardia costiera hanno recuperato, in acqua, 43 migranti, tra questi anche il cadavere di una donna e quello di un bambino di circa un anno e mezzo annegati in seguito al naufragio. Le due salme sono giunte, a bordo di due diverse motovedette, a molo Favarolo. Sono complessivamente 57 i naufraghi e dovrebbe esserci ancora un disperso, forse un minore. I primi a sbarcare sono stati 29 uomini e il cadavere di un bimbo di un anno e mezzo della Costa d'Avorio. Poi sono giunti, con una seconda motovedetta, altri 28 migranti, fra cui 10 donne, compresa la mamma del piccino che ha perso la vita annegando. Assieme a loro anche la salma della donna ivoriana che è stata ripescata, già morta, in mare. 

 

Sbarchi a Lampedusa in aumento

Nel frattempo il flusso di migranti a Lampedusa si è intensificato: nei giorni scorsi sono arrivate oltre 2.600 persone a bordo di una trentina di barchini e oggi continuano gli sbarchi. Intanto è stato reso noto che, dall'inizio dell'anno, sono arrivati in Italia 91.964 migranti: un dato più che raddoppiato rispetto a 12 mesi fa. Una trentina di migranti sono bloccati sulla costa di Ponente, dove nella tarda serata di ieri l'imbarcazione sulla quale viaggiavano si è schiantata contro gli scogli di un'insenatura. I militari della Guardia costiera, dopo averli monitorati per l'intera notte, da qualche ora stanno cercando di portarli in salvo, ma le condizioni del mare sono proibitive a causa del forte vento di Maestrale.

I soccorsi alle persone bloccate sugli scogli

Sono una ventina i migranti bloccati sulla costa di Ponente, dove, nella tarda serata di ieri, l'imbarcazione sulla quale viaggiavano si è schiantata contro gli scogli di un'insenatura. Una zona particolarmente impervia dell'isola, con un costone roccioso alto oltre cento metri. Le operazioni di salvataggio a causa del mare molto mosso, sono impossibili. Le motovedette della Guardia costiera non riescono ad avvicinarsi alla costa e non è possibile a causa del forte vento di Maestrale, fare intervenire un elicottero per imbracare e sollevare le persone. In attesa di migliori condizioni per effettuare i soccorsi, i vigili del fuoco del distaccamento aeroportuale di Lampedusa hanno fornito, via mare, con delle funi, sacchetti di viveri e acqua alle persone bloccate sugli scogli.  Secondo quanto riferito dai migranti non risultano dispersi nel naufragio e non ci sono minori.

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©Ansa

Quasi raggiunta quota 100mila sbarchi

Secondo i dati aggiornati quotidianamente dal Dipartimento della Pubblica sicurezza, i migranti sbarcati in Italia a partire dal primo gennaio 2023 sono 91.964, di cui 9.496 minori non accompagnati. L'anno scorso, il 4 agosto del 2022, le persone che avevano raggiunto le coste italiane erano 42.640, meno della metà, mentre nel 2021 erano 30.332. Nelle prossime settimane si potrebbe quindi arrivare alle centomila unità in otto mesi. Un flusso costante confermato anche dagli arrivi delle ultime settimane: a luglio si sono registrati oltre 23.350 sbarchi mentre nei primi quattro giorni di agosto sono stati 2.806.

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Nuova ondata a Lampedusa

Negli ultimi giorni a Lampedusa sono arrivate oltre 2.600 persone che erano a bordo di una trentina di barchini. I migranti sono stati soccorsi da motovedette della Guardia di Finanza, della Capitaneria e dalla nave Ong Nadir e Frontex. La Ong ha soccorso due natanti con a bordo 40 (19 donne e 14 minori) e 20 (2 donne) persone. Ivoriani, guineani e malesi che sono stati poi trasbordati sulla motovedetta Cp327 della Guardia costiera. Sulle altre imbarcazioni c'erano invece 46 (16 donne e 3 minori), 44 (6 donne), 33 (2 donne), 40 (9 donne e 3 minori) e 45 (3 donne) migranti originari di Burkina Faso, Costa d'Avorio, Guinea, Mali, Gambia, Nigeria, Togo, Senegal, Sud Sudan e Congo. Una giovane nigeriana, al nono mese di gravidanza, ha perso il bimbo subito dopo lo sbarco. La ragazza è stata trasferita d'urgenza, con elisoccorso del 118, all'ospedale di Agrigento dove è stata ricoverata. La giovane faceva parte del gruppo di 39 ivoriani, nigeriani e burkinabé, soccorsi dalla Guardia di finanza, che hanno raccontato di due vittime durante la traversata iniziata da Sfax in Tunisia. I migranti, compresi i genitori che sono giunti a Lampedusa, hanno raccontato che lo scorso lunedì è morto un bimbo nigeriano di un anno e mezzo, mentre mercoledì ha perso la vita un ventenne ivoriano che era in viaggio assieme alla sorella. Entrambi i cadaveri, secondo il racconto fornito alle forze dell'ordine, sono stati abbandonati in mare.

Gli sbarchi

Sono 325 i migranti sbarcati, durante la notte, a Lampedusa dopo che le motovedette della Guardia costiera hanno soccorso 4 natanti. Solo ieri, sull'isola, ci sono stati 40 approdi con un totale di 1.677 persone. Fra le ultime carrette soccorse anche una lancia di legno di 10 metri, salpata da Sabratah in Libia, con a bordo 144 (23 donne e 8 minori) eritrei, ghanesi, pakistani, siriani, sudanesi ed egiziani e un altro barcone, partito da Zuwara sempre in Libia, con 92 uomini originari di Bangladesh, Eritrea, Costa d'Avorio, Marocco, Nigeria, Siria, Sudan ed Egitto. Sui primi due barchini, che hanno preso il largo da Sfax e sono stati soccorsi durante la notte, c'erano invece 45 (6 donne e 5 minori) e 44 (3 donne) persone originarie di Ciad, Camerun, Guinea, Mali, Sudan, Burkina Faso, Liberia, Senegal e Ghana. Una delle 23 donne sbarcate, con il gruppo dei 144, è stata portata al Poliambulatorio perché incinta e rischiava di perdere il bambino. Tutti gli altri sono stati accompagnati all'hotspot di contrada Imbriacola dove ci sono 2.355 ospiti. Non sono previsti, al momento, trasferimenti.

Donna partorisce dopo sbarco

Una donna sbarcata a Lampedusa è stata trasferita al Poliambulatorio e ha partorito un bambino, chiamato Eli, di 2,8 chili. Ad aiutare la trentaduenne della Costa d'Avorio sono stati i medici dell'Asp di Palermo, che, al molo Favaloro, si occupano del triage di tutti i migranti e quelli del Poliambulatorio. Mamma e figlio stanno bene. A far nascere il piccolo Eli, nella saletta chirurgica del Poliambulatorio, è stata l'equipe guidata dal ginecologo dell'Asp di Palermo, Ugo Polizzotti. Appena poche ore prima, nella stessa struttura di contrada Grecale, era arrivata una giovane nigeriana che, al nono mese di gravidanza, ha abortito dopo lo sbarco. La donna è stata trasferita d'urgenza, con elisoccorso del 118, all'ospedale di Agrigento.

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