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Alluvione Emilia-Romagna, Bonaccini: "Ancora niente fondi dal governo"

Cronaca

“A oggi, dopo quasi tre mesi, i cittadini hanno ricevuto solo i primi 3 mila euro che come Regione, insieme alla Protezione civile nazionale, abbiamo stanziato con procedure spedite. Ma è un contributo di primo sostegno. Alle imprese nulla, e non sanno ancora come verificare e periziare i danni”, ha detto il presidente della Regione in un'intervista a La Stampa

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Stefano Bonaccini, governatore dell'Emilia-Romagna, attacca il governo di Giorgia Meloni per la gestione dei fondi per l'alluvione che ha colpito la regione nei mesi scorsi affermando, in un'intervista a La Stampa, che le risorse stanziate per la ricostruzione pubblica sono insufficienti, mentre quelle per i privati non sono mai arrivate.

Bonaccini: “Alle imprese non è arrivato nulla”

“A oggi, dopo quasi tre mesi, i cittadini hanno ricevuto solo i primi 3 mila euro che come Regione, insieme alla Protezione civile nazionale, abbiamo stanziato con procedure spedite – ha detto Bonaccini al quotidiano – Ma è un contributo di primo sostegno. Alle imprese nulla, e non sanno ancora come verificare e periziare i danni. Comuni, Province, Consorzi di Bonifica e Agenzia regionale di protezione civile non vedono un euro da settimane. Il governo ha sottovalutato un punto che pure avevamo evidenziato in modo ossessivo fin dal primo giorno: il fattore decisivo è il tempo, perché i lavori per mettere in sicurezza fiumi e frane e ripristinare le strade vanno fatti in estate. E perché famiglie e imprese hanno bisogno di certezze per ripartire”.

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“Manca il coordinamento con la Regione”

“Non c’è il raccordo che auspicavamo. Lo dico con rammarico, perché non era mai accaduto che il governo procedesse senza alcun coordinamento con le Regioni interessate da un provvedimento. Se fosse accaduto lo stesso con il sisma del 2012 sarebbe stato un disastro – ha aggiunto Bonaccini – E invece abbiamo sempre avuto piena collaborazione con i sei governi che si sono succeduti nel tempo. Anche in Parlamento la maggioranza ha detto no alle proposte avanzate da Comuni, associazioni di categoria, sindacati, atteggiamento che ci appare incomprensibile. Al contrario, il raccordo con la struttura del Commissario Figliuolo è pressoché quotidiano. Ma con poche risorse e procedure non definite o sbagliate anche il Commissario non può fare miracoli. Di recente ho incontrato la presidente Meloni e auspico che le cose possano cambiare il prima possibile”, ha concluso il presidente della Regione.

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