Quattro persone sono ritenute responsabili dell'omicidio, avvenuto la sera del 26 maggio, di Cosimo Nardelli, due delle quali, insieme a una terza, del tentato omicidio nella notte tra il 12 e il 13 aprile di Cristian Troia
La procura di Taranto e quella di Lecce hanno fermato cinque persone accusate di omicidio e tentato omicidio, avvenuti rispettivamente la sera del 26 maggio e nella notte tra il 12 e 13 aprile a Taranto. Dalle indagini quattro persone risultano coinvolte nell'assassinio di Cosimo Nardelli, due delle quali, con l'aiuto di un terzo soggetto, nel tentato omicidio di Cristian Troia.
La dinamica dei fatti
Circa un mese fa Cosimo Nardelli stava rientrando nella sua abitazione presso via Cugini, una zona semincentrale della città, vicina all'arsenale della Marina Militare e al Fadini, uno dei mercati rionali più frequentati di Taranto. Nardelli aveva 61 anni, ed era uscito di prigione nell'estate 2022, dopo aver scontato 17 anni di detenzione per l'omicidio, nell'agosto del 2005, del 27enne Alessandro Cimoli avvenuto nelle campagne di Faggiano. La sera del 26 maggio, dopo aver parcheggiato il suo scooter davanti al portone di casa, Nardelli è stato raggiungo da quattro o cinque colpi di pistola che resero vana la corsa in ospedale. Le indagini si concentrano su una possibile vendetta relativa al delitto Cimoli, o all'eventuale ritorno nel giro malavitoso di Nardelli che ha scatenato una reazione omicida. Per quanto riguarda invece il tentato omicidio nei confronti di Cristian Troia, 24 anni, l'ipotesi è legata a un regolamento di conti per futili motivi. Il giovane è infatti stato gambizzato la notte del 12 aprile mentre si trovava in compagnia di un gruppo di amici in piazza Pio XIII a Taranto. Un uomo, probabilmente a bordo di una moto, sparò verso Troia diversi colpi di pistola, uno dei quali lo raggiunse alla gamba destra, all'altezza del ginocchio. Dopo essere stato condotto al pronto soccorso dell'ospedale Santissima Annunziata, Troia venne giudicato guaribile in 8 giorni.