In Evidenza
Altre sezioni
altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Caro affitti, quanto spendono gli studenti siciliani al Nord

Cronaca

Raffaella Daino

Gli affitti sono la voce che più incide sul bilancio familiare, ma pesano anche i trasporti e le spese della vita quotidiana che nelle città nel Nord sono molto più alte rispetto al Sud. I genitori di alcuni studenti siciliani fuori sede raccontano quanto costa mantenere un figlio che frequenta lontano da casa e come si trovano le soluzioni per risparmiare

Il tuo browser non supporta HTML5

Condividi:

 

Beatrice Pirajno ha 22 anni, è una brillante studentessa palermitana e sogna di diventare una ricercatrice, “per dare un contributo nel segno dell’etica al progresso scientifico” mi dice con un sorriso  pieno d'entusiasmo quando la incontro nel parco di Villa Trabia, nel centro di Palermo, durante una delle sue visite in Sicilia. Come Beatrice altri 34mila studenti siciliani, il 22% del totale, hanno scelto di seguire un corso universitario in una facoltà del centro nord. Lei si è iscritta alla facoltà di biotecnologie mediche a Torino con il pieno sostegno della famiglia che appoggia e sostiene economicamente anche un altro sogno, quello del fratello, che già da sei anni ha lasciato l’amata Sicilia per Milano. Si è appena laureato in filosofia alla Cattolica e sta frequentando uno stage.

 

“Trovare una sistemazione adeguata e non esageratamente onerosa è stata un’impresa” dice la mamma Maria Paola Grimaldi. “A Torino, città meno costosa di Milano, ci siamo imbattuti in alcune truffe online, su siti che pubblicizzavano appartamenti inesistenti. A Milano ci siamo sentiti chiedere 700/800 euro per un posto letto in una camera singola. Poi finalmente grazie al passaparola e con la partecipazione ad un progetto di volontariato per l’integrazione di famiglie straniere, Manfredi è riuscito a trovare una stanza in un appartamento gestito da una parrocchia.

 

La famiglia Pirajno spende quindi 500 euro al mese per un posto letto in una doppia per Manfredi a Milano e la metà per una stanza singola per Beatrice a Torino.  A queste spese vanno aggiunte quelle del condomino, del cibo, dei trasporti e si raggiungono facilmente i ventimila euro l’anno. Una nota dolente sono i voli, biglietti Milano Palermo a volte proibitivi hanno spesso impedito a Manfredi di tornare a casa per votare.  

 

 

 

I prezzi dei biglietti si impennano soprattutto in prossimità delle festività. “L’unica soluzione contro il caro voli è programmare i viaggi e prenotare con largo anticipo, almeno due/tre mesi” prima mi dice Francesco Surdo, titolare di Kikke di Gioie, una deliziosa boutique di monili artigianali e abbigliamento vintage a Palermo. Il figlio Jacopo studia da due anni Economia internazionale e management alla Bocconi di Milano. Il papà è contento dei risultati e della passione con cui il figlio ha intrapreso gli studi e questo alleggerisce il peso dei costi che è necessario sostenere. "La stanza in un appartamento diviso con un amico costa 600 euro al mese, a cui vanno aggiunte le tasse universitarie e le spese della vita quotidiana che" – dice Surdo – “è molto più costosa di quella in Sicilia.”

 

"Alcune città hanno prezzi ben più alti rispetto ad altre” mi conferma Gabriella Proto, mamma di due studenti fuorisede. Lorenzo, che studia al Dams a Bologna, spende 375 euro per un posto letto, Federico che si è iscritto a informatica a Genova con la stessa cifra ha una stanza tutta per sé.

 

Spesso l’unica soluzione è allontanarsi dai centri più costosi, come Monza dove Carola studia medicina nel distaccamento dell’università Bicocca di Milano. Il papà Cristiano Nasta mi spiega che è stato necessario spostarsi in uno dei comuni limitrofi per trovare una sistemazione ad un prezzo che non fosse impossibile. “Mantenere un figlio fuori sede è decisamente costoso. Ogni cosa, anche la più semplice si paga più che nella propria città. I trasporti, le tasse, il cibo, i servizi, sono spese che incidono sul bilancio familiare e impongono certamente  rinunce".  Ma si fa con il cuore, e poi i sacrifici vengono ripagati dalla soddisfazione. "Carola è in regola con le materie, è al quarto anno e se continua con questo ritmo in un paio d’anni riuscirà a laurearsi.“