Economia
Corruzione, nella classifica Transparency l'Italia sale al 41° posto
Nell'annuale classifica elaborata da Transparency International, l'Italia scala una posizione e si colloca al 41° posto (su 180 Paesi): un lieve miglioramento, ma restiamo sotto la media dell'UE. Spiccano i Paesi del Nord Europa, che occupano 4 dei primi 6 posti
Dopo il balzo in avanti di 10 posizioni del 2021, l’Italia conferma il suo punteggio nell’Indice di Percezione della Corruzione (Cpi), elaborato ogni anno da Transparency International. Il nostro Paese guadagna una posizione (quindi sostanzialmente è stabile) nella classifica dei 180 Paesi: il Cpi 2022 colloca l'Italia al 41° posto, con un punteggio di 56 su 100
Chi stila questa graduatoria e in base a quali parametri? Transparency International (TI) è un'organizzazione internazionale non governativa che si occupa di corruzione. Fondata in Germania nel 1993, dal 1995 pubblica questo studio. Il CPI è l'Indice di percezione della corruzione, elaborato annualmente: classifica i Paesi in base al livello di corruzione percepita nel settore pubblico, attraverso l'impiego di 13 strumenti di analisi e di sondaggi rivolti a esperti provenienti dal mondo del business. La scala va da 0 (alto livello di corruzione percepita) a 100
A livello globale, svettano i Paesi del Nord Europa, che occupano 4 delle prime 6 posizioni. La Danimarca resta al vertice con 90 punti, seguita dalla Nuova Zelanda e dalla Finlandia con 87 punti. In fondo, Paesi con situazioni politiche delicate (guerre civili in atto o da poco concluse, o situazioni di instabilità di lunghissima data): Somalia, Siria, Sud Sudan