Tutti i sindaci che vogliono continuare a riconoscere i figli delle coppie gay

Cronaca

Sala, Gualtieri, Lepore, Nardella e Lo Russo, tutti del Pd, sembrano voler andare contro le decisioni del governo e vorrebbero fare rete per trovare modi di continuare a tutelare le famiglie non tradizionali

 

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I sindaci di importanti città italiane, in questi ultimi giorni, hanno dichiarato di voler continuare a trascrivere i certificati di nascita dei figli nati da coppie che abbiano fatto ricorso alla gestazione per altri o da coppie di donne che abbiano fatto la fecondazione assistita all’estero. La gestazione per altri (Gpa) è una tecnica che prevede che la gravidanza sia portata avanti da una persona esterna alla coppia. L’argomento in questi giorni è caldo per via di una circolare del ministero dell’Interno che invita a non registrare i genitori non biologici negli atti di nascita di figli nati con queste tecniche.

L'opposizione alla proposta del governo Meloni

I sindaci che hanno preso posizione sono quelli di Bologna (Matteo Lepore), Milano (Beppe Sala), Firenze (Dario Nardella), Roma (Roberto Gualtieri) e Torino (Stefano Lo Russo). Sono tutti del Partito democratico e decisi a contrastare la proposta del governo di Giorgia Meloni, che una decina di giorni fa ha chiesto che tutti i sindaci smettano di trascrivere i certificati di nascita dei figli nati all’estero con la Gpa, richiesta estesa a Milano anche per le coppie di donne che ricorrono alla fecondazione eterologa all’estero, cioè la donazione esterna di gameti, in questo caso di spermatozoi.

 

Il segretario del Pd Elly Schlein al presidio e flashmob: Giu' le mani dai nostri figli e dalle nostre figlie, organizzato da Arcigay, Famiglie arcobaleno e i Sentinelli, in piazza della Scala a Milano, 18 Marzo 2023. 
ANSA / MATTEO BAZZI

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Le posizioni dei sidaci

Il sindaco di Bologna, Lepore ha annunciato che il suo Comune continuerà a trascrivere i certificati di nascita di coppie che abbiano fatto ricorso alla Gpa e di donne che abbiano fatto ricorso fecondazione eterologa all’estero, ma solo per le madri non biologiche residenti nel comune di Bologna. Anche Nardella e Sala, sindaci di Firenze e Milano, sono “pronti a ripartire” con i riconoscimenti. Sala ha detto di voler fare del riconoscimento dei figli non tradizionali una sua “battaglia politica”. A Roma e Torino, Gualtieri e Lo Russo si sono attivati per fare rete e trovare modi di continuare a tutelare i figli di famiglie non tradizionali con una pressione sul governo affinché approvi una legge.

 

Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, all'Incontro 'Obiettivo Milano verso le Comunali' organizzato dall'associazione in sala Alessi a Palazzo Marino a Milano, 19 giugno 2020.ANSA/Mourad Balti Touati

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