Transizione energetica e educazione civica, così si dialoga a scuola

Cronaca

Maria Diviccaro

Maria Diviccaro, docente dell'istituto tecnico Galilei di Firenze, è la promotrice del progetto "I mercoledì del Galilei". In questo articolo racconta come è nata questa iniziativa di dialogo tra scuola, studenti e genitori sulle tematiche di attualità, partendo dall'incontro con Ferruccio De Bortoli

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Come sono nati i mercoledì del Galilei

"Quest’anno la nostra scuola, dopo la parentesi della chiusura forzata in tempo di Covid, propone un progetto aperto non solo agli studenti, ma anche ai genitori e al territorio. Mi fa piacere spiegare le ragioni del titolo. Ero una studentessa di Lettere presso l’Università degli studi di Bari, seguivo le lezioni di storia medievale del prof. Raffaele Licinio, assistente del prof. Musca all'epoca, poi ordinario di storia medievale a Bari, a Foggia. Mentre seguivamo le sue lezioni ci invitò presso la casa editrice Laterza a Bari a partecipare a degli incontri che  avvenivano di mercoledì. Ricordo quei pomeriggi in cui si faceva subito sera, ma che spalancavano la mente… ne conservo ancora il profumo. Raffaele lo avevo poi perso di vista, ma ad un certo punto mi inviò una sua richiesta di amicizia su Facebook e ne fui felicissima. Il mio professore che si metteva in contatto con me. Per voi Raffaele Licinio forse è uno sconosciuto, ma il titolo di questo progetto è dedicato a lui. Nomen omen, "I mercoledì del Galilei" sono degli appuntamenti in cui si parlerà di filosofia, di storia, di narrativa, di scuola, di cultura e arte… e la mente per un po’ andrà altrove".

La formula

Otto incontri distribuiti tra novembre 2022 e maggio 2023 con la formula di un relatore che presenta un’iniziativa editoriale, culturale, un personaggio del mondo "fuori" in generale e un “intervistatore”  che pone domande per dialogare sui diversi temi di discussione. 

L'incontro con De Bortoli

 

Dalla crisi energetica del ’73 e del ’79, quando gli Stati europei furono costretti ad adottare dei programmi di austerity, passando per le domeniche a piedi, proseguendo con la riforma energetica che il Governo italiano decise di attuare prevedendo la costruzione di centrali nucleari, ripercorrendo le tappe della ricerca di fonti di energia diverse dal petrolio, come gas naturale o energia atomica, per giungere all’attuale situazione della guerra in Ucraina, il dott. Ferruccio De Bortoli, oggi pomeriggio, nell’ambito del contenitore culturale “I mercoledì del Galilei”, ideato dalla prof.ssa Diviccaro, ha dialogato con gli studenti della scuola sul tema della transizione energetica e del suo legame con l’educazione civica.

In 40 minuti e poco più ha ripercorso la storia d’Italia e il suo rapporto con le energie rinnovabili, sottolineando più volte che il passaggio che dovrà vedere tutti i Paesi del mondo entro il 2050 utilizzare le fonti energetiche rinnovabili (solare, eolico, idroelettrico), in quanto uniche fonti di energia, sostituendo progressivamente i combustibili fossili, che sono la principale causa del cambiamento climatico, non è e non sarà un passaggio “semplice” e che banalmente non sarà sufficiente comprare un’auto elettrica. Anzi, rimarca Ferruccio de Bortoli, la transizione per certi versi sarà socialmente iniqua, anche perché l’auto elettrica sarà appannaggio solo di alcuni.

D’altra parte, le fonti rinnovabili non sarebbero sufficienti a sostenere lo stile di vita energivoro e dissipatore dei paesi occidentali. Perciò dobbiamo puntare in contemporanea sul risparmio e sull’efficienza energetica che rivestono un ruolo strategico e imprescindibile nel processo di decarbonizzazione. Il concetto di efficienza deve penetrare in tutti gli ambiti e deve essere esteso a tutte le attività umane dal momento che quasi tutti i settori possono fare un migliore impiego dell’energia (e dei materiali) grazie al ricorso a tecnologie o materiali più performanti: dagli edifici agli elettrodomestici, dai mezzi di trasporto ai sistemi di generazione di energia, dall’industria all’agricoltura.

E’ su questa sfida che entra in gioco l’educazione civica, quale occasione per formare una coscienza ecologica, promuovere abitudini, comportamenti, modelli che includano nella vita di tutti i giorni l’idea del risparmio. Le scuole sono il luogo strategico dove questa coscienza può formarsi, come ricorda la prof.ssa Monica Lo Scalzo, che ha scelto di invitare il dott. De Bortoli perché interlocutore sensibile e attento all’argomento e alle nuove generazioni.

Il progetto Erasmus Go Green

 

Il dirigente scolastico, prof. Alessandro Giorni, nel dare il benvenuto e ringraziare il dott. De Bortoli per la sua visita, ricorda che la nostra scuola, inserendosi nel dibattito sullo sviluppo sostenibile, ha partecipato al Progetto “Erasmus Go Green”, pensato e teso a educare i giovani ad una visione di sviluppo integrata e sostenibile. “Un grazie – dice il prof. Giorni - al lavoro delle professoresse Costantino, Cocciolo, Leoncini, Lo Scalzo, Rosco, Tirini (Gruppo di progetto).”

I ragazzi hanno partecipato numerosi e ascoltato interessati. Hanno avuto spazio per porgere le loro domande alle quali il nuovo Presidente della Fondazione del Corriere della Sera ha risposto generosamente. I Mercoledì del Galilei sono un momento per incontrare studenti, genitori, docenti, il Territorio in senso lato e oggi ci sono state 93 presenze.

È intervenuto il Presidente del Q4 di Firenze, il dott. Mirko Dormentoni, sempre vicino alle iniziative del quartiere; ha ricordato l’importanza delle azioni quotidiane di ognuno. Ha inoltre sottolineato il valore e l’importanza delle comunità energetiche che hanno l’obiettivo di produrre, scambiare e consumare energia da fonti rinnovabili. Un modello virtuoso basato sulla condivisione: le comunità energetiche sono associazioni composte da enti pubblici locali, aziende, attività commerciali o cittadini privati, che scelgono autonomamente di dotarsi di infrastrutture per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Vantaggiose dal punto di vista economico e ambientale, stanno crescendo in Italia e rappresentano una forma energetica collaborativa, incentrata su un sistema di scambio locale capace di agevolare lo sviluppo sostenibile e ridurre la dipendenza energetica dal sistema elettrico nazionale.

 

 

La leggenda del colibrì

 

Infine ringrazio il dott. De Bortoli per avere ricordato a noi tutti “La leggenda del Colibrì”, un’antica leggenda africana. Un giorno nella foresta scoppiò un grande incendio. Di fronte all’avanzare delle fiamme, tutti gli animali scapparono terrorizzati. Mentre tutti discutevano animatamente sul da farsi, un piccolissimo colibrì si tuffò nelle acque del fiume e, dopo aver preso nel becco una goccia d’acqua, incurante del gran caldo, la lasciò cadere sopra la foresta invasa dal fumo. Il fuoco non se ne accorse neppure e proseguì la sua corsa sospinto dal vento. Il colibrì, però, non si perse d’animo e continuò a tuffarsi per raccogliere ogni volta una piccola goccia d’acqua che lasciava cadere sulle fiamme. La cosa non passò inosservata e ad un certo punto il leone lo chiamò e gli chiese: «Cosa stai facendo?». L’uccellino gli rispose: «Cerco di spegnere l’incendio!». Il leone si mise a ridere: «Tu così piccolo pretendi di fermare le fiamme?» e assieme a tutti gli altri animali incominciò a prenderlo in giro. Ma l’uccellino, incurante delle risate e delle critiche, si gettò nuovamente nel fiume per raccogliere un’altra goccia d’acqua. A poco a poco tutti i cuccioli d’animale si prodigarono insieme per spegnere l’incendio che ormai aveva raggiunto le rive del fiume.

La storia si concluderebbe con una bella morale “Sii sempre come il colibrì, fai la tua parte!”

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