Il 16enne è stato trovato morto carbonizzato giovedì scorso a Merì, nel Messinese. Il telefonino del ragazzo non è stato distrutto dalle fiamme e ora potrebbe dare delle risposte alle domande degli inquirenti i quali, per il momento, ipotizzano che il giovane possa essersi tolto la vita, ma anche le altre piste restano aperte
Chi ha conosciuto Ayman Serti, il 16enne di origine marocchina trovato morto carbonizzato giovedì scorso a Merì, nel Messinese, esclude che, come invece ipotizzano gli inquirenti, possa essersi tolto la vita. I genitori e i due fratelli, da anni in Sicilia, sono certi che sia stato ucciso. Sono stati proprio i familiari a fornire ulteriori dettagli agli inquirenti. Sembra infatti che il giovane avesse un appuntamento con qualcuno che potrebbe avergli teso una trappola. Ma su questo aspetto vige il più totale riserbo degli investigatori.
Le indagini sul telefonino del 16enne
"Si trattava di un adolescente molto perbene che faceva una vita normale, studiava e d'estate andava anche a lavorare a Salina. So che le forze dell'ordine stanno indagando in tutte le direzioni. La famiglia chiede solo chiarezza su quanto avvenuto", spiega Giuseppe Coppolino, l'avvocato dei Serti. "So - prosegue il legale - che è stata eseguita l'autopsia ma ancora non conosco i risultati, siamo fiduciosi nell'operato della magistratura. Mi dicono che si sta procedendo ad analizzare anche il telefono, ma al momento non sono a conoscenza di eventuali messaggi mandati da qualcuno che avrebbero indotto il ragazzo a cadere in una trappola". Eppure, giovedì, la sera in cui Ayman è uscito di casa per non farvi più ritorno, qualcuno l'ha chiamato al telefono prima che andasse a comprare tre pizze per i suoi. Il cellulare del ragazzo, risparmiato dalle fiamme, dirà chi l'ha cercato e forse darà delle risposte agli inquirenti. "Era sereno, tranquillo, amava la vita, aveva dei sogni, voleva fare l'elettricista e trasferirsi al nord a lavorare - racconta il fratello Ayubb - Io non credo avesse problemi, faceva una vita normale. Anche i suoi amici mi hanno detto che sembrava come sempre".
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La scomparsa di Ayman
Giovedì, dunque, dopo essere andato a Milazzo da un cugino, Ayman è tornato a Merì. Mentre stava raggiungendo gli amici in piazza la madre gli ha chiesto di andare a comprare delle pizze. Poi la telefonata misteriosa. Il giovane improvvisamente avrebbe mostrato fretta. Tanto che al gestore del locale avrebbe detto di sbrigarsi a dargli le pizze. Improvvisamente, però, se ne sarebbe andato senza dir nulla. Il fratello non vedendolo tornare l'ha chiamato più volte, ma il telefonino risultava irraggiungibile. "Aspettiamo che ci ridiano la salma per celebrare i funerali", ha detto Ayubb. L'autopsia ha escluso segni di violenza sul corpo, ulteriore elemento che induce gli investigatori a sospettare il suicidio. Accanto al cadavere, scoperto da una pattuglia dei carabinieri, è stata trovata una bottiglia con liquido infiammabile che verrà analizzata. "Non avrebbe mai fatto un gesto simile", insiste la famiglia.