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Covid, le news di oggi. Bollettino: calano ancora casi (-26,5%) e decessi (-30,3%)

In Italia, nella settimana dal 20 al 26 gennaio, si sono registrati 38.168 nuovi contagi: 345 i morti. I tamponi effettuati sono stati 608.732 con una variazione di -11,4% rispetto a sette giorni fa e il tasso di positività è del 6,3% con una variazione di -1,3% (la settimana precedente era pari al 7,6%). Iss: rischio di malattia grave per la popolazione sopra i 12 anni e senza una diagnosi pregressa di infezione da SarsCoV2 è circa sette volte più alto nei non vaccinati rispetto ai vaccinati

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Nessuna regione a rischio altro, è moderato per 3

Nessuna Regione o provincia autonoma è classificata a rischio alto secondo i criteri di valutazione della possibile evoluzione dei casi di Covid in Italia riferititi dal monitoraggio settimanale Iss-Ministero della Salute. Tre sono a rischio moderato e sono, secondo quando apprende ANSA, Emilia Romagna, Liguria e Puglia, e diciotto sono classificate a rischio basso. 
- di Redazione Sky TG24

Covid, rimase invalida dopo vaccino, avrà indennizzo

Nell'aprile di due anni fa aveva ricevuto la prima dose di vaccino anticoronavirus, il Vaxzevria di Astrazeneca, uno dei quattro preparati che venivano somministrati in quel periodo, nel pieno della seconda ondata del Covid. Un vaccino che da un anno e mezzo non è più utilizzato in Europa. Dopo quell'iniezione una donna di 65 anni,
residente nella Bassa Friulana, aveva incominciato ad accusare fastidi fino a restare sostanzialmente paralizzata nella parte sinistra del corpo. La donna - riporta oggi il quotidiano Il Messaggero di Udine -  si è quindi rivolta all'associazione Diritti del Malato di Udine, che ha avviato l'iter per il riconoscimento dell'equo indennizzo previsto nei casi di effetti avversi delle vaccinazioni. Dopo aver affidato l'incarico peritale l'avvocato Gabriele Agrizzi ha presentato per conto della propria assistita la
documentazione medica all'Azienda sanitaria Friuli centrale, che a sua volta ha inviato il fascicolo alla Commissione medica ospedaliera (Cmo) di Padova che ha ritenuto "possa sussistere il nesso di causa tra la vaccinazione somministrata e la successiva
condizione patologica sofferta dalla paziente". La donna ora si vedrà riconosciuto un indennizzo che, verosimilmente, sarà di poco inferiore ai mille euro al mese. Il pronunciamento della commissione patavina, che ha competenza sul Triveneto per i casi di reazione avversa legata a trasfusioni e vaccinazioni e determinare gli eventuali indennizzi, "è uno dei primi in Italia", assicura l'avvocato.
- di Redazione Sky TG24

Fisico Battiston: "Tra 1 mese contagi azzerati, ma dobbiamo restare pronti"

Il Covid, secondo lei, è finito? "Per come lo conosciamo sì - afferma Battiston -ma attenzione: il genere umano è sempre esposto al rischio pandemia. Dobbiamo essere sempre pronti alla possibilità che arrivino delle mutazioni e quindi essere sempre attenti ai segnali che possono arrivare da una malattia che, comunque è ancora ben presente in tutto il mondo. Eviterei, dunque, termini trionfalistici, perché siamo sempre di fronte a un virus che può mutare: il rischio è che spunti una variante o una sottovariante che rimetta tutto in discussione. Stando però così i numeri possiamo dire che la pandemia, almeno in Italia, nel giro di un mese potrà spegnersi". E nel resto del mondo? "I dati ci dicono che anche altrove, nelle Americhe, in Africa, ma anche in Asia, i casi di Covid stanno scendendo abbastanza rapidamente. Ci vorranno diversi mesi, ma la situazione mi sembra in netto miglioramento", precisa. Anche in Cina? Ha visto cosa è accaduto? "È evidente che lì ci vorrà più tempo - suggerisce - Aldilà dei dati che probabilmente sono parziali o che sono stati in parte anche omessi, in Cina Omicron si è diffusa moltissimo e, di conseguenza, servirà più tempo perché la pandemia si raffreddi". In Italia abbiamo adottato una campagna vaccinale molto spinta e restrizioni rigide. Secondo lei quando hanno fatto la differenza? Moltissimo, soprattutto in termini di vite umane. - risponde il fisico - Impossibile dire quanti morti avremmo avuto se non ci fossero stati i vaccini. E, comunque, i dati stessi sulla diffusione dei contagi dimostrano quanto vaccini e restrizioni siano state fondamentali. Guardiamo alla Cina, dove probabilmente si è vaccinato meno: lì il Covid impiegherà più tempo a spegnersi rispetto ai Paesi dove la campagna di vaccinazione è stata più spinta ed efficace". E il futuro? Dobbiamo aspettarci altre mutazioni? Altre pandemie? "Impossibile dirlo. Recentemente abbiamo temuto per la possibilità che il vaiolo delle scimmie potesse portare un'altra epidemia. E per fortuna non è accaduto. Siamo sempre a rischio, per questo bisogna evitare espressioni trionfalistiche: basta una mutazione, una sottovariante più aggressiva e tutto torna in discussione. I dati, però, al momento ci dicono altro. E possiamo avere meno paura del Covid", conclude. 

 
- di Redazione Sky TG24

Media: lanciato oggi primo vaccino nasale in India

Secondo vari media internazionali ed americani, è stato lanciato oggi il primo vaccino nasale contro il Covid in India. Approvato alcuni mesi fa, iNCOVACC della Bharat Biotec, viene spruzzato direttamente nel naso, senza quindi alcun uso di aghi. I test hanno mostrato che il prodotto induce una vasta risposta immunitaria, sia delle cellule T che di quelle della mucosa nasale: proprio le narici sono la sede primaria di penetrazione del virus Sars-Cov2. Secondo gli esperti, a livello globale sono in fase di sperimentazione circa una dozzina di vaccini nasali. Le indicazioni di stampa dicono che iNCOVACC verrà ora inserito nell'elenco dei vaccini contro i Covid disponibili in India per chi ha dai 18 anni in su. La sua distribuzione dovrebbe iniziare a giorni, nel corso di febbraio.
- di Redazione Sky TG24

Fauci: "Covid pone ancora rischi, preoccupazione per Cina"

Il Covid continua ad essere una minaccia "anche se la situazione e' ovviamente meglio di uno o due anni fa": lo ha detto Anthony Fauci in una intervista esclusiva all'emittente giapponese NHK, sottolineando che "i contagi, i ricoveri e il numero di morti a causa del virus sono ancora molto alti".  Ad allarmare l'ex responsabile della Casa Bianca per la lotta alla pandemia è specialmente la situazione in Cina: dove l'allentamento improvviso delle restrizioni può risultare molto pericoloso. Secondo Fauci, Pechino non ha usato il lungo periodo di lockdown per preparare la società alla riapertura. "Sono molto preoccupato - ha dichiarato - che la Cina verrà colpita da un alto numero di infezioni che causino molti morti". La verità - ha osservato - e che "la perpetua minaccia" di nuove malattie può essere affrontata solo stando "perpetuamente preparati".
 
- di Redazione Sky TG24