Saltare sugli autobus in movimento e restare aggrappati in maniera precaria, il tutto sotto gli occhi dei coetanei e le fotocamere dei cellulari. È la nuova preoccupante sfida partita nel lodigiano
Nuovo episodio di bus surfing nel lodigiano: dopo il caso della scorsa settimana - quando un ragazzo era rimasto aggrappato al retro di un autobus per circa sette chilometri, partendo da Pieve Fissiraga - un altro giovane si è fatto riprendere da un amico. Nel video, subito diventato virale sui social network, si vede il giovane sbucare dai cespugli, avvicinarsi al pullman in sosta alla fermata e aggrapparsi al veicolo sfruttando il paraurti come appoggio per i piedi, restando in quella precaria e rischiosissima posizione anche dopo la partenza del mezzo.
Episodi anche a Milano
Il primo episodio era accaduto il 20 gennaio a Sant'Angelo Lodigiano (Lodi), però sembra non fosse nato come una bravata ma, stando a quanto dichiarato dal protagonista, come un gesto disperato per arrivare a tutti i costi a destinazione. "Non avevo il biglietto", avrebbe raccontato poi il giovane studente. I controllori, infatti, avevano accompagnato il ragazzo e alcuni suoi coetanei al di fuori del bus a circa metà percorso: vietato proseguire il viaggio, in assenza del titolo di viaggio. Recentemente in Lombardia sono stati segnalati casi anche a Milano, dove oltre ai bus sono stati "presi d'assalto" anche i camion dell'Amsa, dato che fa pensare alla nascita di un nuovo fenomeno social.
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La protesta degli autisti dei bus
Un rischio per l'incolumità del ragazzo e per gli altri: gli automobilisti delle altre vetture e gli stessi conducenti dei bus che percorrono la provincia lodigiana si dicono preoccupati e protestano contro questo fenomeno. Da qui l’appello di Autoguidovie a denunciare tali episodi, segnalandoli immediatamente all’autista e alle forze dell’ordine prima che accada il peggio. La presa di posizione è avvenuta tramite Gabriele Mariani, direttore Operations Autoguidovie del principale gruppo di trasporto che effettua il proprio servizio sulle linee del territorio. "Da tempo continuiamo a evidenziare episodi del genere", ha commentato un guidatore al Corriere della Sera. "Ma nessuno ha mai fatto nulla. Servono controlli e sanzioni per disincentivare un fenomeno così stupido e pericoloso".