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Scontri tra i tifosi di Roma e Napoli sull'A1: un ferito. Ipotesi appuntamento tra ultrà

Cronaca
Ansa/ Twitter MardukAureliusMMXX

L'uomo è stato colpito con un'arma da taglio: non è in gravi condizioni e ha raggiunto da solo l'ospedale San Donato di Arezzo. Le tensioni, tra lacrimogeni e lanci di bottiglie e altri oggetti, sono scoppiate intorno alle 13:30. Le due tifoserie si sono incrociate nell’area di servizio Badia al Pino (Arezzo), la stessa dove – nel 2017 – perse la vita Gabriele Sandri. I sindaci della Capitale e del capoluogo campano: "Le nostre sono città amiche, no a violenze senza senso"

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Un tifoso della Roma è rimasto ferito a seguito degli scontri scoppiati intorno alle 13:30 tra un gruppo di romanisti e alcuni supporter del Napoli sull’Autostrada del Sole (A1), nell’area di servizio Badia al Pino (Arezzo), la stessa dove – nel 2017 – perse la vita Gabriele Sandri. L’uomo, colpito con un'arma da taglio, ha raggiunto autonomamente l’ospedale San Donato di Arezzo ed è stato curato per alcuni tagli alle gambe. Non è in gravi condizioni e risulta in codice giallo. Le tifoserie si sono lanciate sassi e bottiglie di vetro e hanno utilizzato anche gas lacrimogeni. La questura aretina, che sta cercando di identificare i colpevoli, ha fatto sapere che valuterà "l'emissione di provvedimenti interdittivi". I tifosi si sono incrociati mentre stavano raggiungendo le città dove giocano le loro squadre: Genova, dove i napoletani hanno sfidato la Sampdoria, e Milano, dove la Roma è scesa in campo contro il Milan. Proprio la Polizia di Genova sta procedendo all'identificazione di 80 dei 350 tifosi del Napoli presenti oggi sull'A1 per accertarne eventuali responsabilità. Non si escludono - si apprende - arresti in flagranza differita, come previsto dalle norme vigenti. Al vaglio l'ipotesi che i due gruppi si fossero dati appuntamento. Per il timore di scontri il presidio di ordine pubblico all'area di servizio di Badia al Pino era stato potenziato, così come all'autogrill Arno. Il ministro dell'Interno Piantedosi chiederà all'Osservatorio sulle manifestazioni sportive di valutare con la massima severità i prossimi eventi in programma.

La dinamica

In alcuni video diffusi in rete si vedono i gruppi di tifosi, travisati con sciarpe e cappucci, entrare in contatto vicino al benzinaio. Si sentono le loro urla, il rumore dei sassi lanciati e dei lacrimogeni. Altri filmati mostrano invece le tifoserie, sempre col volto coperto e vestiti di nero, correre in gruppo lungo la carreggiata dell'autostrada, tra i fumi e il bagliore dei lacrimogeni. Inizialmente si era parlato di un agguato lanciato dagli ultrà napoletani. Si spiega che i tifosi della Roma in transito, "molto probabilmente avvisati della presenza dei napoletani, hanno rallentato la marcia fino a fermarsi all'altezza dell'area di sosta mentre una parte della tifoseria del Napoli posizionatasi lungo la recinzione, ha iniziato un fitto lancio di oggetti contundenti verso le autovetture sulla carreggiata". La polizia toscana è intervenuta chiudendo subito il traffico autostradale, ripreso dopo 50 minuti. Si sono però creati grossi ingorghi: alle 15 si registravano ancora code di 15 chilometri in direzione di Firenze, tra Monte San Savino e Arezzo. I tifosi sono poi ripartiti sotto scorta. "Gli ultrà si sono prima detti qualcosa all'interno dell'autogrill e poi si sono scontrati qui fuori", ha raccontato uno dei responsabili del distributore che si trova nell'area di servizio, che ha subito lievi danni alla struttura. Ritrovato per terra anche un estintore, probabilmente utilizzato negli scontri, riconsegnato da un netturbino alla Polizia.

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Abodi: “Delinquenti, chi sbaglia paga”

Il ministro dello Sport, Andrea Abodi, dopo aver rimarcato che i responsabili dei fatti di oggi non sono tifosi ma "delinquenti", ha detto che "nel 2023, paga chi sbaglia e mi auguro succeda anche per i teppisti che si sono scontrati oggi sull'A1". Anche il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e vicepremier, Matteo Salvini, ha condannato la vicenda. “Questi non sono tifosi. Autostrada chiusa e viaggiatori italiani bloccati? Paghino tutti i danni di tasca loro, e mai più allo stadio", ha scritto su Twitter. 

I sindaci di Roma e Napoli: "Città amiche, no a violenza senza senso"

Sono intervenuti sulla vicenda entrambi i sindaci delle città delle tifoserie. "Gli scontri in autostrada tra tifosi del Napoli e della Roma sono inaccettabili. Ci auguriamo che le forze dell'ordine identifichino e puniscano come meritano i responsabili. Questi non sono veri sportivi! Roma e Napoli sono città amiche che dicono No ad una violenza senza senso", hanno scritto su Twitter Roberto Gualtieri e Gaetano Manfredi. Anche il primo cittadino di Arezzo, Alessandro Ghinelli, ha commentato gli scontri parlando di "una escalation di violenza che non è accettabile". Con la scusa del calcio, ha detto, "si va con il volto coperto, si lanciano petardi e si impugnano bastoni". 

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Il sindacato di polizia Siulp chiede l'intervento del Viminale

Il sindacato di polizia Siulp parte da quanto successo oggi per lanciare "un accorato e urgente appello” al ministro dell’Interno Piantedosi. Felice Romano, segretario generale Siulp, chiede che il Viminale “valuti, urgentemente, la reintroduzione di tutti gli strumenti già sperimentati per prevenire queste forme di violenza, a partire dalla tessera del tifoso sino alle partite a porte chiuse per quelle squadre le cui tifoserie si evidenziano per violenza e intolleranza". In serata è arrivato il commento del sottosegretario all'Intero, Nicola Molteni. Quanto è successo sulla A1, ha detto, "è di una gravità allucinante. Scene da Far West. I responsabili saranno sanzionati. E valuteremo come overno se sarà necessario un ulteriore giro di vite, dopo quello contenuto nel decreto sicurezza dell'agosto 2019, per isolare i violenti e tutelare i veri tifosi". Per il sottosegretario non è accettabile "che ogni fine settimana migliaia di poliziotti debbano monitorare manifestazioni sportive invece di presidiare il territorio".

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Il caso di Gabriele Sandri

L’area di servizio da cui è partito tutto è la stessa dove, l’11 novembre 2007, fu ferito a morte Gabriele Sandri, tifoso della Lazio. L'agente Luigi Spaccarotella sparò un colpo di pistola sull'autostrada A1 presso Badia al Pino, nel tentativo di disperdere gli scontri che erano scoppiati tra juventini e laziali. Il colpo raggiunse Sandri, 26 anni, che nell'area di servizio era in attesa di alcuni amici per raggiungere Milano, dove si giocava Inter-Lazio.

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