Sotto indagine l'addetto alla vigilanza notturna presente all'interno della struttura al momento del rogo e il legale rappresentante della cooperativa Aedis, che gestisce il centro per minori non accompagnati di Pasian di Prato. I reati per i quali procede la magistratura sono incendio colposo, omicidio colposo e lesioni personali colpose plurime
La Procura di Udine ha aperto un fascicolo di indagine in relazione all'incendio divampato nella notte tra il 30 e il 31 dicembre a Pasian di Prato nella comunità per minori non accompagnati gestita dalla cooperativa Aedis in cui è morto un minorenne albanese e altre due persone sono rimaste ferite. I reati per i quali si procede sono incendio colposo, omicidio colposo e lesioni personali colpose plurime. Due gli indagati: l'addetto alla vigilanza notturna sui minori presente all'interno della struttura al momento dell'incendio e il legale rappresentate della cooperativa.
La Procura: "Atto dovuto per garantire diritti di difesa"
''Dovendosi procedere ad accertamenti tecnici di natura irripetibile (autopsia sul corpo del minore deceduto e sopralluogo sull'immobile in sequestro), sono stati iscritti nel registro degli indagati, quale atto dovuto al fine di garantire l'esercizio dei diritti di difesa, il legale rappresentante della Cooperativa Aedis e l'addetto alla vigilanza notturna sui minori presente all'interno della struttura al momento dell'incendio - si legge in una nota della Procura - Poiché i fatti coinvolgono minori stranieri soggetti a provvedimenti di tutela, di quanto accaduto verrà formalmente notiziata la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Trieste per le eventuali valutazioni di competenza''.
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Disposta autopsia del ragazzo morto durante l'incendio
I pm hanno disposto inoltre l'autopsia sul corpo del minorenne deceduto. ''Sono attivamente in corso, e saranno ulteriormente sviluppati nei prossimi giorni, tutti gli accertamenti necessari al fine di ricostruire l'esatta dinamica dei fatti, individuare la causa dell'incendio e verificare tutte le eventuali responsabilità in ordine a quanto accaduto'' conclude la nota firmata dal Procuratore Massimo Lia.