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Giallo Liliana Resinovich, il legale della famiglia: "Percossa e uccisa da più persone"

Cronaca
©Ansa

Il fratello della vittima, il suo legale Nicodemo Gentile, e la psicologa consulente Gabriella Marano hanno ribadito in una nota di non credere alla tesi del suicidio della donna, che sarebbe stata "intercettata, accompagnata o comunque sorpresa da una visita da parte di qualcuno che ben conosceva"

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Una nuova versione sulla morte di Liliana Resinovich, la donna di 63 anni scomparsa a Trieste il 14 dicembre 2021 e trovata morta il 5 gennaio nel parco dell'ospedale psichiatrico della città. Il fratello della vittima non ha mai creduto alla tesi del suicidio. L'avvocato Nicodemo Gentile, che assiste Sergio Resinovich - i due non hanno mai creduto alla tesi del sucidio - e Gabriella Marano, Psicologa Consulente della stessa parte parlano di uno o più aggressori. La loro versione è che la mattina del 14 dicembre, caricata la lavatrice, fatta la colazione e assunti gli integratori, Liliana sarebbe stata "intercettata, accompagnata o comunque sorpresa da una visita da parte di qualcuno che la conosceva. Da qui si sarebbe sviluppata un'accesa discussione, Liliana sarebbe stata percossa e strattonata", forse avrebbe subìto un'occlusione delle vie respiratorie, magari con una sciarpa, un cappello o un giubbotto, "che ha determinato uno scompenso cardiaco". 

I segni di un possibile trauma sul corpo

Il fatto poi che la donna fosse minuta e pesasse 50 chili giustificherebbe i segni traumatici riscontrati sul corpo dalle percosse. Per l'esattezza: la palpebra destra tumefatta, il sangue nella radice destra e il trauma nella parte destra della lingua, un colpo sulla tempia sinistra e un segno sul seno, probabilmente un livido, e un piccolo taglio sulle dita di un piede. "Oltre ad alcune strane fratture che, allo stato, non c'è consentito sindacare, ma che saranno oggetto di valutazioni nel momento in cui si potranno acquisire in modo pieno tutti gli atti del fascicolo, comprese le immagini della tac". In questo ambito Gentile e Marano hanno annunciato di aver nominato "un ulteriore" medico legale, il prof. Vittorio Fineschi, titolare di Medicina Legale dell'Università di Roma. La perizia della Procura - affidata al medico legale Fulvio Costantinides e al radiologo Fabio Cavalli -  diffusa il 22 agosto aveva affemato che il corpo senza vita di Liliana Resinovich potrebbe essere stato congelato per diversi giorni e poi trasportato sul luogo del ritrovamento.

 

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