Pasqua, Coldiretti: “Tornano scampagnate per un milione di italiani”

Cronaca

Il settore agrituristico prova a rialzarsi dopo due anni duri (-27% di presenze rispetto al periodo pre-pandemia). La maggiore associazione di rappresentanza e assistenza dell'agricoltura italiana spiega come il turismo di prossimità rappresenta un buon compromesso per chi sceglie una vacanza che non gravi eccessivamente sul bilancio familiare

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Con l’allentamento delle misure anti-Covid e la fine dello stato di emergenza tornano a Pasqua le scampagnate in agriturismo. Secondo un’analisi di Coldiretti, infatti, saranno un milione gli italiani che passeranno la prossima festività all’aria aperta, spinti soprattutto dalla voglia di una vacanza che non gravi eccessivamente sul bilancio familiare.

Turismo di prossimità

Se la cucina a chilometro zero resta la qualità più apprezzata - specifica la Coldiretti - a far scegliere l’agriturismo è la “spinta verso un turismo di prossimità, con la riscoperta dei piccoli borghi e dei centri minori. Molte aziende - continua - si sono, infatti, attrezzate con la semplice messa a disposizione di spazi per picnic, tende, roulotte e camper per rispettare le esigenze di indipendenza di chi ama prepararsi da mangiare in piena autonomia ricorrendo eventualmente solo all'acquisto dei prodotti aziendali di Campagna Amica”.

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25mila le strutture agrituristiche presenti in Italia dove, specifica Coldiretti, “si lavora sia per l'accoglienza degli ospiti che per quella di chi vuole trascorrere una giornata in campagna, magari approfittando della cucina dei cuochi contadini o delle pietanze da asporto”. Gli effetti della guerra tra Russia e Ucraina e il caro energia, ma anche l'andamento dei contagi, impattano - spiega ancora la maggiore associazione di rappresentanza e assistenza dell'agricoltura italiana - sulle intenzioni di vacanza favorendo le decisioni "last minute". Nel 2021 le aziende del settore agrituristico hanno perso il 27% delle presenze rispetto al periodo pre-pandemia. La mancanza degli stranieri e l’impossibilità di muoversi per gli italiani hanno dato un duro colpo al settore del turismo rurale che vede l’Italia al primo posto della classifica mondiale con 253mila posti letto e quasi 442mila posti a tavola presenti lungo tutta la Penisola. 

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