Trieste, cadavere in un sacco: potrebbe essere Liliana Resinovic. Accertamenti in corso

Cronaca
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Il corpo è stato scoperto il 5 gennaio nel parco dell'ex ospedale psichiatrico di San Giovanni. È la stessa zona in cui abitava la 63enne scomparsa il 14 dicembre scorso: gli inquirenti sono quasi sicuri che si tratti di lei. Si attende l'autopsia

Proseguono le indagini dopo che il cadavere di una donna è stato trovato, il 5 gennaio, chiuso in due sacchi neri nel parco dell'ex ospedale psichiatrico di San Giovanni di Trieste. È la stessa zona in cui abitava la 63enne Liliana Resinovic, scomparsa il 14 dicembre scorso: gli inquirenti sono quasi sicuri che si tratti del suo cadavere.

Il ritrovamento del corpo

"Non ci sono segni di violenza evidenti sul corpo" ritrovato in posizione fetale, ha precisato oggi il procuratore capo Antonio De Nicolo. "Tutto fa pensare", continua il procuratore, che "sia quello di Liliana Resinovic". In particolare, per un paio di occhiali che sono stati trovati e che corrisponderebbero a quelli "visti nelle foto". Inoltre, sono compatibili le caratteristiche fisiche con quelle della donna scomparsa. Tuttavia, "la certezza assoluta" che il corpo ritrovato sia quello della 63enne "ancora non c'è".

Si attende l'autopsia

Per questo bisogna attendere l'autopsia, che potrà dire se il cadavere è stato trasportato nel boschetto o non è mai stato spostato da lì, da quanto tempo si trovava in questo luogo e anche a quando risale la morte. A causa delle condizioni meteorologiche molto fredde, su questi punti è stato ulteriormente complicato dare una prima indicazione. Sembra comunque "difficile pensare fossero passati venti giorni" dalla morte "ma direi invece alcuni giorni, anche se è sempre l'autopsia che ci potrà dare la conferma", ha detto il procuratore. L'incarico verrà affidato venerdì, l'esame verrà eseguito lunedì.

Nessun indagato

Non ci sarebbe ancora nessuna persona iscritta nel registro degli indagati né per quanto riguarda la scomparsa di Liliana Resinovic né per quanto riguarda il ritrovamento del corpo nel boschetto, nell'eventualità che non si tratti della stessa Resinovich. Lo si apprende da fonti giudiziarie.

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