In corso le indagini della Polizia Postale per scoprire chi è stato l’artefice dell’azione mirata a criticare il governo. Secondo i primi riscontri, è stato escluso che si sia trattato di un attacco di un hacker mentre le prove raccolte finora portano ad un dipendente interno al ministero delle Infrastrutture e Mobilità sostenibile
È stato quotidiano Il Tempo a scovare la beffa architettata da un anonimo che ha lasciato un beffardo commento in calce alla pagina del supplemento ordinario della Gazzetta Ufficiale con il testo che sancisce i criteri di governance del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza.
"Visto che nessuno dei ministri si è vergognato a firmare una simile legge, noi ci vergogniamo di pubblicare l'Allegato e ci limitiamo a pubblicare il testo coordinato (già più che sufficiente a provocare ulcere gastriche nei lettori)": è la frase scritta in caratteri rossi in calce al testo, pubblicata sul pdf sul sito del Ministero. Dopo la scoperta del quotidiano romano il file è stato rimosso ed è scattata l’indagine della Polizia Postale per scoprire chi è stato l’artefice dell’azione mirata a criticare il governo.
Le indagini
Secondo i primi riscontri, è stato escluso che si sia trattato di un attacco di un hacker mentre le prove raccolte finora portano ad un dipendente interno al ministero delle Infrastrutture e Mobilità sostenibile
Come spiega Il Tempo, “Il documento digitale originale era stato creato dall'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato lo scorso luglio. Dopo due mesi è stato caricato sul sito del dicastero. Solo dopo la scoperta del nostro quotidiano, il file è stato cancellato”. E aggiunge “Gli agenti specializzati nella lotta ai crimini informatici sono sulle tracce del lavoratore del dicastero delle Infrastrutture per dargli un nome e cognome e potergli così contestare il grave gesto che ha commesso nei confronti delle istituzioni”.