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Covid, Rasi: "Zona arancione? Ci stiamo avvicinando. Potenziare sequenziamento del virus"

Cronaca
©Ansa

L'ex direttore esecutivo dell'Ema e consulente del commissario straordinario per l'emergenza Covid Figliuolo, ha espresso timore per il continuo aumento dell'occupazione dei posti ospedalieri. "È fondamentale fare subito le terze dosi", ha detto. Sul green pass ha spiegato che in base alle varianti la validità potrebbe variare

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"Adesso, con questa variante, questo green pass ha il senso che abbiamo detto. Con un'altra variante completamente diversa le cose possono cambiare". Così Guido Rasi, consulente scientifico del commissario straordinario per l'emergenza Covid Figliuolo ed ex direttore esecutivo dell'Ema, ha parlato della certificazione verde e dell'emergenza sanitaria in generale in Italia alla trasmissione "Mezz'ora in più". L'esperto ha espresso timore che il Paese possa passare presto in zona arancione "perchè continua ad aumentare l'occupazione dei posti ospedalieri" e ha invitato a potenziare il sequenziamento del virus (COVID: LO SPECIALE - TUTTI GLI AGGIORNAMENTI).

Rasi: "70 laboratori per 60 milioni di persone sono pochi"

Per evitare il passaggio in zona arancione, al quale ci staremmo avvicinando, Rasi ha affermato che "è fondamentale dunque fare subito le terze dosi. I vaccini ci sono e la campagna sta procedendo bene ma è una corsa contro il tempo". Il consulente scientifico ha poi auspicato che "il sequenziamento del virus aumenti in modo sostanziale: solo questa attività ci dice esattamente quale tipo di variante abbiamo di fronte". Per Rasi, tuttavia, "soltanto 70 laboratori contribuiscono alla piattaforma che l'Istituto superiore di Sanità ha messo a disposizione e 70 laboratori per 60 milioni di italiani sono pochi". "Si raccolgono pochi dati e lentamente. Rischiamo - ha aggiunto - di sapere tardi la portata dell'andamento del virus, ritardando decisioni importanti".

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La validità del green pass

Sulla certificazione verde, l'ex direttore dell'Ema ha ricordato che il "green pass certifica uno status di una persona" e "il super green pass ci dice che è vaccinata in un arco di tempo definito, ci permette di avere un rischio più o meno calcolabile di quante persone si possono infettare". Di fronte tuttavia alla "attuale circolazione del virus e all'ipotesi di una variante che infetti anche in presenza dello status di vaccinato - ha spiegato - oltre al fatto che sei vaccinato, in un dato evento dobbiamo sapere anche che in quel preciso momento non sei infettato". "Oggi il green pass ha una validità, tra 15 giorni potrebbe averla di meno", ha sottolineato Rasi spiegando che tutto dipenderà dagli effetti della nuova variante.

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"Omicron potrebbe sparigliare le carte"

C'è da fare attenzione sulla nuova variante in circolazione. Se la variante Delta è "in qualche modo sotto controllo con le terze dosi per quanto riguarda la prevenzione della malattia grave e dell'infezione, la Omicron potrebbe sparigliare completamente le carte", ha affermato Rasi. "Le prime osservazioni che ci arrivano dall'Imperial College di Londra - ha spiegato - ci dicono che due dosi di vaccino rendono al 20-50% di protezione per la forma di malattia sintomatica da Omicron mentre le tre dosi proteggono dal 50 al 70% per le forme sintomatiche ma ancora non è chiara quale sarà la protezione dall'infezione". Oggi, ha aggiunto, "il green pass ha dunque la validità che sappiamo, ma tra un mese potrebbe essere ripensato. Se la Omicron buca il vaccino significa che è completamente un altro virus".

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