Chi era Luana D'Orazio, la mamma di 22 anni morta per incidente sul lavoro

Cronaca
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La giovane, rimasta impigliata e poi risucchiata nel rullo del macchinario di un'azienda tessile, lascia il suo bambino di 5 anni. La ragazza aveva anche partecipato come comparsa al film "Se son rose" di Leonardo Pieraccioni. Il ricordo della madre: "Sul lavoro non devono morire né ventenni, né trentenni, né più anziani, sono tutte vite umane". Sulla sua morte la procura di Prato ha aperto un'indagine e iscritto due persone nel registro degli indagati

Viveva a Pistoia con i genitori e il fratello ed era anche mamma di un bambino di 5 anni, Luana D'Orazio, la 22enne morta in un incidente sul lavoro a Montemurlo, in provincia di Prato. Sui social pubblicava fotografie con le amiche e selfie sorridenti. La procura di Prato ha aperto un'inchiesta sulla sua morte e ha iscritto due persone nel registro degli indagati.

La parole della madre

Emma Marrazzo, la madre di Luana, ha lanciato un appello affinché tragedie come queste non si ripetano: "Sul lavoro non devono morire né ventenni, né trentenni, né più anziani, sono tutte vite umane". E poi ha un pensiero per la titolare dell'azienda dove lavorava sua figlia: "Non riesce a darsi pace. Non sa come sia potuto succedere, anche lei lavora dietro a un orditoio, ed è distrutta".

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Il ruolo di comparsa nel film di Pieraccioni

Tra le immagini pubblicate su Instagram da Luana spunta un collage di foto con le attrici Claudia Pandolfi ed Eleonora Di Miele, e con Leonardo Pieraccioni. La ragazza aveva infatti partecipato come comparsa al film Se son rose (2018), diretto e interpretato dall'attore e regista toscano. "È una notizia terribile, vista la sua età e la modalità dell'incidente. Lascia un bambino di cinque anni, non ci sono parole. Per quanto possa servire, mando un abbraccio fortissimo alla sua famiglia", ha detto Pieraccioni, come riportato sulla pagina Facebook della trasmissione Che tempo che fa. "Luana era contentissima di aver fatto la comparsa in un film di Pieraccioni, era stata contattata tramite una nostra amica, aveva fatto il casting ed era stata presa", ha detto la madre Emma. "Credo che le sarebbe piaciuto lavorare in quell'ambiente, e magari diventare famosa. Ma non così", ha concluso.

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La tragica morte

Luana lavorava da circa un anno in un'azienda tessile a Oste di Montemurlo, in provincia di Prato. Secondo le prime ricostruzioni, la giovane è rimasta impigliata nel rullo del macchinario a cui stava lavorando, venendo poi risucchiata. Accanto a lei c'era un collega girato di spalle, che ha riferito di "non aver udito grida di aiuto". Scattato l'allarme, sul posto sono arrivati vigili del fuoco, carabinieri e sanitari, ma i soccorsi sono risultati vani. Sul corpo è stata disposta l'autopsia.

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L'inchiesta

"Siamo al lavoro per capire se e cosa non abbia funzionato nel macchinario, compresa la fotocellula di sicurezza. Abbiamo ricevuto i rilievi e nelle prossime ore nomineremo dei periti per gli accertamenti tecnici sui documenti raccolti dalla polizia giudiziaria". Così il procuratore capo di Prato Giuseppe Nicolosi sull'inchiesta dopo la morte di Luana. "Speriamo di poter eseguire presto anche l'autopsia sul corpo della giovane, per cui abbiamo già dato mandato", ha aggiunto. Le iscrizioni nel registro degli indagati sarebbero legate agli accertamenti tecnici che si stanno anche concentrando sulla valutazione del funzionamento dei dispositivi di sicurezza del macchinario tessile, un orditoio, in cui è rimasta incastrata la giovane operaia.

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