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Omicidio Faenza, l'ex marito di Ilaria Fabbri indagato per omicidio pluriaggravato

Cronaca

Perquisizioni nella residenza di Claudio Nanni e nella sua auto-officina. La polizia lavora su un identikit fornito da un'amica della figlia della donna e sull'ipotesi di un delitto compiuto da un sicario su commissione

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Claudio Nanni, l'ex marito di Ilenia Fabbri, la 46enne trovata sgozzata sabato scorso nella sua abitazione di Faenza (Ravenna), è indagato per omicidio pluriaggravato in concorso con persona ignota. All'uomo è stato notificato un avviso di garanzia con l'ipotesi di reato nella mattina dell'11 febbraio. Sono in corso perquisizioni della polizia, eseguite su disposizione della Procura di Ravenna, nella residenza dell'uomo e nella sua auto-officina, che si trova sempre a Faenza.

La polizia lavora su un identikit del killer fornito da un'amica della figlia della donna

Nel frattempo la polizia sta lavorando su un parziale identikit dell’assassino: molto alto, ben piazzato, con spalle grosse e vestito di scuro.. La descrizione, come riportato da alcuni quotidiani, è stata fornita dall'amica della figlia che quella notte si trovava nell'appartamento e che alle 6.06, temendo l'intrusione di un ladro, ha lanciato l'allarme chiamando l'amica uscita da poco per recarsi assieme al padre, ed ex marito della vittima, a una concessionaria di Milano. 

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Le ultime parole della vittima: "Chi sei? Cosa vuoi?"

La giovane testimone avrebbe prima sentito queste parole dalla vittima: "Chi sei? Cosa vuoi?", seguite dalle sue grida. Quindi, prima di barricarsi in stanza, la giovane si è affacciata vedendo un uomo di spalle giù per le scale: si tratta di una persona che non aveva mai visto prima e che in quel momento stava inseguendo la vittima o la stava spingendo giù. La giovane ha sentito alcuni tonfi, poi le urla della donna sono cessate. Ematomi su una spalla e la fronte fanno pensare agli esiti di rovinose cadute oppure a una suola di scarpa: come se l'assassino avesse voluto tenere ferma la vittima a terra per finirla. 

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L'arma del delitto potrebbe essere un coltello in ceramica

Si ipotizza che l'arma del delitto possa essere un coltello in ceramica lama piatta recuperato nel vano cucina dove la donna è stata trovata morta. Per confermarlo, occorrerà l'esito finale dell'autopsia eseguita domenica su incarico del Pm Angela Scorza. Ma non è escluso che il killer abbia cercato di aggredire la vittima già dalla camera da letto al piano superiore con altri modi, compreso lo strangolamento. Il fatto che non siano state trovate impronte fa pensare all'uso di guanti, rafforzando l'ipotesi di un delitto compiuto da un sicario su commissione.

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