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Covid, Palù (Aifa) a Sky TG24: "Prime dosi vaccino Reithera arriveranno a settembre"

Cronaca

Il presidente dell'Agenzia italiana del farmaco spiega che il vaccino italiano "ha appena terminato la fase 1". E su quello AstraZeneca: "Sarà valutato nei prossimi giorni". Per l'immunità di gregge, secondo l'esperto, "l'Italia è attrezzata per raggiungere l'obiettivo in autunno". Poi, durante la conferenza per la nascita del Consorzio Italiano che permetterà di seguire l'evoluzione del coronavirus, avverte: "È solo la prima pandemia, ne arriveranno altre dal mondo animale"

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“Il vaccino Reithera è un’ottima iniziativa per l’Italia ma anche per tanti ricercatori, perché per il nostro Paese è necessario un sistema di vaccinazione nazionale". A dirlo è il presidente dell'Aifa Giorgio Palù, intervenuto a Sky TG24.  "Ci vorrà ancora qualche mese per verificare efficacia e sicurezza. Potrebbe essere somministrato dopo l’estate”. Successivamente, alla conferenza stampa al ministero della Salute per la nascita del Consorzio Italiano per la genotipizzazione e fenotipizzazione del virus SARS-CoV-2, che permetterà di seguire l'evoluzione del coronavirus e di monitorare la risposta immunitaria alla vaccinazione, lo stesso Palù avverte: "Questa è solo una delle prime pandemie che vedremo perché dal mondo animale arriveranno altre pandemie". (CORONAVIRUS, AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - LO SPECIALE - PILLOLE DI VACCINO - SPERANZA: STATO ENTRA CON CAPITALE PUBBLICO IN REITHERA).

"Per il vaccino Reithera appena conclusa la fase 1"

Sul vaccino di Reithera, conferma che le dosi “potrebbero integrare  la disponibilità di oltre 200 milioni di dosi che era stata messa in preventivo d’acquisto ma che sta ritardando”. Poi Palù aggiunge: “È un’ottima iniziativa non solo per l’Italia ma anche per molti nostri giovani che possono dedicarsi alla ricerca e trovare anche uno sbocco occupazionale. Nasce su una piattaforma tecnologica ideata in Italia. C’è l’utilizzo di un virus come vettore da un primate non umano, uno scimpanzé o gorilla. È la stessa piattaforma che utilizza AstraZeneca". Tuttavia, ricorda che "ci vorrà ancora qualche mese perché è stata appena conclusa la fase 1. Per la fase 2 3 significano decine di migliaia di soggetti vaccinati e trattati con placebo per verificarne l’efficacia e la sicurezza. Non sarà utile in questa fase critica, ma sicuramente più avanti, inoltre avremo un’impresa italiana in grado di darci altri contributi”.

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"Vaccino AstraZeneca sarà valutato nei prossimi giorni"

Sul vaccino di AtraZeneca: “Lasciando il responso all’Ema, ma è certo che la fascia sopra i 65 anni non era molto rappresentata negli studi validativi. Quando è uscito Lancet nel novembre 2020 c’erano pochi casi che poi sono stati incrementati ma è oggetto di valutazione. Se così non fosse, coprirebbe comunque soggetti in attività lavorativa fra i più esposti come anche gli insegnanti", ha detto il presidente dell’Aifa commentando il processo di validazione. “L’Ema sul vaccino AstraZeneca si è presa del tempo fino a fine gennaio e sembra che venerdì prossimo possa essere una data utile - ha aggiunto -  Poi ci sarà l’approvazione della Commissione Europea e poi passa in Aifa il cui giudizio non sarà sull’immissione in commercio, come altri farmaci, ma solo di equivalenza e sovrapponibilità con gli altri vaccini. E potrà entrare nel merito delle categorie per età a cui somministrare questo vaccino".

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"L'Italia si doti di una commissione sulle varianti Covid"

Durante il suo intervento, Palù ha sottolineato quanto sia importante che anche l'Italia si doti di "un consorzio che sia in grado di vagliare non solo l’evoluzione genetica del virus, ma anche la qualità e la capacità della risposta immunitaria nei confronti delle varianti”. Commentando la comparsa delle varianti del Covid, il presidente dell'Aifa conferma che “ci sono pochi studi pubblicati sulle mutazioni  molti pre-print che non hanno ricevuto ancora il vaglio della comunità scientifica internazionale. Sembra che per la variante inglese sia i soggetti che hanno avuto un’infezione naturale che quelli vaccinati abbiano titoli anticorpali che proteggono anche dall’infezione. Per quanto riguarda la variante sudafricana e brasiliana sembra che i sieri dei soggetti immunizzati perdano un poco di potenza. Moderna recentemente ha detto che sono altamente efficaci lo stesso”.

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"Immunità di gregge in autunno? Italia attrezzata"

Alla domanda su quando potrà arrivare l’immunità di gregge nel nostro Paese, Palù sottolinea: “Immunità di gregge dipende dall’efficacia dei vaccini e dall’R con 0, cioè l’indice di contagiosità. Si stima che ci voglia circa il 65% di soggetti vaccinati per proteggere anche quelli che non possono vaccinarsi. Per arrivare a circa 40 milioni di vaccinati si puntava all’autunno. Ce la possiamo fare, siamo ben attrezzati". Poi aggiunge: "Mi pare che le Regioni siano state molto efficaci sia nel provvedere ai siti di vaccinazione che reclutare personale. Saremmo in grado di vaccinare 2-300mila persone al giorno e questo ci porterebbe in linea con le previsioni per la fine d’anno”. Infine lo stesso Palù ricorda che “l’Italia è stata in grado di somministrare il 95% delle dosi arrivate” e che “ci sono anche altri vaccini che si stanno affacciando sullo scenario internazionale e al vaglio dell’Ema, come lo Sputnik russo, c’è quello cinese di Sinovac, quello di Johnson&Johnson che potrebbe essere pronto per marzo". Poi conclude: "È giusto preoccuparsi, ma possiamo essere ottimisti. Questo tempo è servito ad attrezzarci ma siamo pronti a rispondere".

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