Quattro persone sono finite in Questura e, fra queste, due sedicenni sono stati sottoposti a fermo: su di loro, secondo gli inquirenti, pendono gravi indizi di colpevolezza. Intanto è stato ritrovato il motociclo a bordo del quale Gianni Lanciano stava effettuando consegne nella notte tra l'1 e il 2 gennaio, prima di essere aggredito
Quattro persone sono finite in Questura e, fra queste, due ragazzi di 16 anni sono stati fermati dalla Squadra Mobile di Napoli perché ritenuti coinvolti nell'aggressione ai danni del rider, scattata la notte tra venerdì e sabato scorsi, a cui poi è stato rapinato lo scooter. Agli indagati la Procura della Repubblica per i Minorenni di Napoli contesta il reato di rapina aggravata in concorso. Secondo gli inquirenti sarebbero stati in sei a picchiare la vittima, minacciandola anche con una pistola e un coltello per costringerla a consegnare il mezzo. Il fermo dei due sedicenni è stato emesso in quanto gli inquirenti hanno ritenuto sussistenti i gravi indizi di colpevolezza e il pericolo di fuga.
La dinamica dell'aggressione
Gli inquirenti stanno ricostruendo la dinamica dell'accaduto anche attraverso l'esame delle immagini di videosorveglianza. Gianni Lanciano, 50 anni, padre di due ragazzi, disoccupato da sei e rider da poco tempo, l'altra notte era in sella ad uno scooter e stava percorrendo calata Capodichino per fare alcune consegne, quando è stato avvicinato da un gruppo di sei persone, tutte con il volto coperto, che dapprima lo hanno picchiato e poi lo hanno costretto a consegnare loro lo scooter. Lui ha provato a divincolarsi, ha urlato ma è stato tutto inutile.
La diffusione del filmato e la gara di solidarietà
Una scena di inaudita violenza che è stata ripresa da qualcuno che era alla finestra di uno dei palazzi della zona. Il filmato è stato poi diffuso dal consigliere regionale della Campania, Francesco Emilio Borrelli (Europa Verde) e in poche ore è diventato virale. Una violenza cieca che ha scatenato l'indignazione unanime ma che ha fatto scattare anche una gara di solidarietà per la vittima, con la raccolta di fondi per consentire a Gianni Lanciano di acquistare un altro scooter. Soldi sono arrivati da ogni parte di Italia: fra gli altri, il difensore della Lazio Mohamed Fares ha donato 2.500 euro.
Il rider picchiato: "Vorrei tornare a fare il macellaio"
Commosso da tanta vicinanza, Lanciano chiede però un lavoro; quel lavoro da macellaio che ha fatto fino a sei anni fa in un ipermercato dell'area a nord di Napoli. Un'offerta di lavoro gli è giunta nelle ultime ore da una macelleria di Ottaviano. Lanciano ha detto di non aver avuto paura mentre era oggetto dell'aggressione e di aver provato dapprima tanta rabbia, ma anche dispiacere per gli aggressori: "Sono dei ragazzini". Nel tardo pomeriggio il rider è passato in questura per ritirare il suo scooter e ha ringraziato gli investigatori.