Vaccino Covid, una campagna di sostegno del ministero con le primule della cultura

Cronaca

Il patrimonio culturale italiano, coinvolto dal ministro Dario Franceschini, per sostenere la campagna vaccinale anti-Covid sbarca sui social e sul web con le immagini di primule ritrovate in musei, archivi, biblioteche e altre istituzioni

Il ministero per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo, guidato da Dario Franceschini, scende in campo a sostegno del "Vaccine Day" e della promozione del vaccino contro il Covid-19 lanciando una campagna di comunicazione e sensibilizzazione digitale che coinvolge le istituzioni culturali italiane. Al centro la primula, simbolo della campagna vaccinale, e le sue numerose declinazioni in testimonianze artistiche e culturali rinvenute con un attento lavoro di ricerca in tutto il Paese. Un approfondimento valorizzato già nella card che presenta l'iniziativa nella quale alla primula della "Dama col mazzolino" di Andrea Del Verrocchio, conservata a Firenze al Museo Nazionale del Bargello, che avrebbe ispirato Stefano Boeri per la creazione del simbolo ufficiale, se ne affiancano altre di diverse specie, dalle corolle in giallo, arancio e rosa, provenienti da cataloghi o collezioni.

Una campagna corale

Alcune sono state scolpite sui marmi, altre stampate su pergamene, molte dipinte su porcellane, numerose sono catalogate in antichi erbari o descritte in scrupolosi codici botanici. Testimonianze variegate che mostrano come nell'arte del Belpaese la primula sia un fiore ben presente. La campagna del ministero viene declinata e condivisa sui siti e sui social di tutti gli istituti statali, per un impegno corale della cultura a favore della salute dei cittadini e del rilancio del Paese.

Le primule nell'arte, in tutta Italia

Così contro l'inverno buio della pandemia, il patrimonio culturale statale si unisce e fa sbocciare “Il fiore che annuncia la primavera” che si esprime in molte forme artistiche. Come ad esempio nelle primule intarsiate nel “fregio di camino” di Francesco di Giorgio Martini al Palazzo Ducale di Gubbio, in quelle ricamate sul vivace bordo di un costume tradizionale della Calabria nel Museo delle Civiltà di Roma o in quelle dipinte sulle porcellane della Manifattura Discry del Servizio Raggi alla Galleria Nazionale di Palazzo Spinola, a Genova. E ancora il simbolo della campagna vaccinale è stato ritrovato stampato su una cartolina del 1919 del Fondo Cesare Poma (Archivio di Stato di Biella), rappresentato  nelle Cinquecentine della biblioteca universitaria di Cagliari, nei volumi sulla “Flora italiana ossia Raccolta delle piante più belle che si coltivano nei giardini d’Italia” diretta e illustrata dal professor Gaetano Savi (Biblioteca Palatina di Parma) o nella corona di fiori della “Ninfa alata” di Gennaro De Crescenzo, nella Saletta neoclassica di Palazzo Reale a Napoli.

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