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Guerra a Sky TG24: "Procedura per le elezioni sicura, più pericolosi ristoranti e bar"

Cronaca
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Il direttore aggiunto dell'Oms, ospite a "Tribù", ha parlato dell'emergenza sanitaria e delle misure adottate dal governo per la sicurezza dei cittadini. Sulla scuola: "È stato fatto un lavoro massacrante dal punto di vista tecnico, procedurale e scientifico". Ed esclude un nuovo lockdown 

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Riapertura delle scuole, la sicurezza del voto alle elezioni, la ricerca del vaccino contro il Coronavirus (GLI AGGIORNAMENTI LIVE - LO SPECIALE). Di questi e altri temi ha discusso il direttore aggiunto dell’Organizzazione Mondiale della sanità Ranieri Guerra a Tribù, su Sky TG24. Sulle elezioni Guerra è stato deciso: "La procedura che verrà realizzata durante il periodo elettorale sarà una procedura di massima sicurezza. Vedo molto più pericolosi i ristoranti, i bar, i night e altre occasioni conviviali di quanto non lo sia la gestione della procedura elettorale. Ci sarà l’esercito a controllare, saremo garantiti dai militari che gestiranno code e ingressi in maniera inappuntabile".

Sulle scuole: "In due mesi e mezzo fare meglio di così impossibile"

Per la riapertura delle scuole “in Italia è stato fatto un lavoro massacrante dal punto di vista tecnico, procedurale e scientifico" ha detto Guerra. "È stato coinvolto il settore della scuola con quello della salute, sono state settimane di lavoro capillare. Il commissario Domenico Arcuri ha fatto gli straordinari per riuscire ad acquisire tutto l’equipaggiamento e mettere in massima sicurezza le scuole al momento dell’apertura. Il rispetto delle procedure, la formulazione di gare d’appalto, la verifica della necessità degli equipaggiamenti, è passata anche attraverso la fase pilota che è coincisa con gli esami di maturità. Sono stati eseguiti con estrema cautela e sono serviti a farci capire quale fosse l’approccio migliore per la riapertura. In due mesi e mezzo fare più di così era abbastanza azzardato”.

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"Quarantena di 7 giorni in Francia inopportuna"

“Non mi pare che sia opportuno che uno stato membro come la Francia, con la seconda linea di aumento della casistica dopo la Spagna, prenda un’iniziativa unilaterale non concertata a livello europeo che ovviamente dovrà avere delle implicazioni per quanto riguarda i controlli di confine”. Questo il parere del direttore aggiunto dell’OMS sulla decisione della Francia di ridurre a sette giorni la quarantena. “La giustificazione fornita del Governo francese – ha spiegato - prescinde in qualche misura dall’evidenza scientifica e dalla valutazione medica, perché dà una considerazione socio-antropologica per così dire. La questione è che in Francia la quarantena non è mai stata obbligatoria ma con adesione volontarie e quindi la valutazione che hanno fatto i francesi è che con i quattordici giorni l’adesione volontaria non resiste, quindi piuttosto che perdere tutti hanno preferito dimezzare così ritengono di riuscire a mantenerne in quarantena più di adesso”.

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"La quarantena proposta dall'OMS rimane la migliore"

Ranieri Guerra ha parlato anche dell'ipotesi di ridurre a dieci giorni la quarantena in Italia: “È un’alternativa che era già stata presentata al ministro Speranza con una posizione già presa da qualche settimana dell’Oms che ha fatto una valutazione di quale sia il rischio. Siamo di fronte a due rischi: tenendo il criterio del doppio tampone si rischia di tenere in quarantena persone non più infettive, ma che hanno semplicemente l’espulsione di pezzi virali che tamponano positivamente ma non sono indicatori di contagiosità. Dall’altra parte - ha continuato Guerra - abbiamo il rischio calcolato che usando il criterio clinico proposto dal’Oms cioè dieci giorni dall’inizio della sintomatologia più tre giorni senza sintomatologia, che è il criterio migliore secondo me, dove abbiamo una proporzione di persone possibilmente infettiva che viene rilasciata. In un contesto come il nostro in cui la curva si alza ma si alza molto marginalmente è possibile adottare il criterio clinico. Siamo però di fronte alla riapertura delle scuole, che ci darà comunque un’impennata della casistica. Non vuol dire che andiamo in una situazione di rischio maggiore o di pericolo”. 

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Sul vaccino: "Ci auguriamo anche prima della primavera 2021"

Il vaccino disponibile nella primavera del 2021? “Ce lo auguriamo tutti. Io sono convinto che avremo qualcosa dal punto di vista del risultato della ricerca anche prima - risponde Guerra -. Ovviamente la commercializzazione e la distribuzione implicano una logistica massiccia e articolata. Lo stop del vaccino che abbiamo visto nei giorni scorsi non preclude gli sviluppi degli altri vaccini, legati ai candidati vaccini, e infatti stanno avanzando abbastanza in fretta. Ce ne sono una trentina in fase clinica, quindi penso che da molti di questi avremo delle risposte positive”. Infine, rispondendo a una domanda sul possibile nuovo lockdown: “Non credo ci siano gli elementi. Non vedo la possibilità e l’opportunità in questo momento. La gestione è stata ottimale", ha concluso.

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