Iss: indice Rt sopra 1 in 5 regioni. Casi in aumento, tendenza a progressivo peggioramento
CronacaDiffuso il Monitoraggio settimanale del Ministero della Salute e dell'Istituto superiore di Sanità in relazione all'andamento dei contagi da Sars-Cov2. Il periodo preso in considerazione va dal 10 al 16 agosto 2020
"Nuovo aumento dei casi, fondamentale mantenere misure di precauzione", mentre l'indice Rt resta al di sotto di 1, precisamente a 0,83. Questi i risultati del Monitoraggio settimanale del Ministero della Salute e dell'Istituto superiore di Sanità in relazione all'andamento dei contagi da Sars-Cov2. Il periodo preso in considerazione va dal 10 al 16 agosto 2020. "Viene confermato un aumento nei nuovi casi segnalati in Italia per la terza settimana consecutiva - si legge nel report -con una incidenza cumulativa (dati flusso ISS) negli ultimi 14 giorni (periodo 03/8-16/8) di 9.65 per 100 000 abitanti, in aumento dal periodo 6/7-19/7 e simile ai livelli osservati all'inizio di giugno". "La maggior parte dei casi è stata contratta sul territorio nazionale, mentre risulta importato da stato estero il 28,3% dei nuovi casi diagnosticati nella settimana di monitoraggio".
Iss: indice nazionale Rt è pari a 0,83
L'indice di trasmissione nazionale (Rt) calcolato sui casi sintomatici e riferito al periodo 30 luglio - 12 agosto 2020 e' pari a 0.83 (0.67 - 1.06): si legge nel monitaggio settimanale di Istituto Superiore di Sanita' (Iss) e ministero della Salute. "Questo indica - si legge nel documento - che, al netto dei casi asintomatici identificati attraverso attivita' di screening/tracciamento dei contatti e dei casi importati da stato estero (categorie non mutuamente esclusive), il numero di casi sintomatici diagnosticati nel nostro paese e' stato sostanzialmente stazionario nelle scorse settimane".
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Iss: indice contagiosità Rt sopra 1 in 5 regioni
L'indice di contagiosità Rt risulta essere superiore a 1 in cinque regioni, secondo il monitoraggio settimanale di Istituto Superiore di Sanita' (Iss) e ministero della Salute. Il valore piu' alto di Rt e' stato rilevato in Umbria (1,34), seguita da Abruzzo (1,24), Veneto (1,21), Lombardia (1,17) e Campania (1.02). L'indice Rt risulta invece pari a zero in Basilicata e Molise.
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Iss: aumento dei casi non solo da importazione
"Nove tra Regioni e Province autonome hanno riportato un aumento nel numero di casi diagnosticati rispetto alla settimana precedente (flusso ISS) che non puo' essere attribuito unicamente ad un aumento di casi importati", aggiunge l'Iss. "Sebbene il numero di nuovi casi in molte Regioni rimane contenuto, in altre realta' regionali continua ad essere segnalato un numero elevato di nuovi casi - spiega il documento - e questo deve invitare alla cautela in quanto denota che in alcune parti del Paese la circolazione di SARS-CoV-2 è ancora rilevante". E inoltre: "Sebbene sia segnalato, in alcune Regioni, un aumento nel numero di ospedalizzazioni, non sono stati identificati segnali di sovraccarico dei servizi sanitari".
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Iss: casi meno gravi e in maggioranza asintomatici
I casi di infezione da coronavirus diagnosticati recentemente - spiega l'Iss - sono legati soprattutto ad attività ricreative, risultano essere meno gravi e in maggioranza asintomatici. "Si riscontra - si legge nel documento - un cambiamento nelle dinamiche di trasmissione (con emergenza di casi e focolai associati ad attività ricreative sia sul territorio nazionale che all'estero) ed una minore gravità clinica dei casi diagnosticati che, nella maggior parte dei casi, sono asintomatici".
Iss: nuove infezioni in tutte le regioni
"In tutte le Regioni e Province autonome anche in questa settimana di monitoraggio, sono stati diagnosticati nuovi casi di infezione da SARS-CoV-2", spiegano dall'Iss. E ancora: "Il 28,6% dei nuovi casi diagnosticati in Italia è stato identificato tramite attività di screening, mentre il 34,0% nell'ambito di attivita' di contact tracing. Quindi, il 63% dei nuovi casi sono stati diagnosticati con attività di screening e indagine dei casi con identificazione e monitoraggio dei contatti stretti"
Iss: età più frequente dei contagi scesa a 30 anni
E' scesa intorno a 30 anni l'età più frequente nella quale avvengono i contagi da nuovo coronavirus, secondo i dati dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss) e del ministero della Salute. "In Italia, come in Europa e globalmente, si e' verificata una transizione epidemiologica dell'epidemia da Sars-CoV-2 - si legge nel documento - con un forte abbassamento dell'eta' mediana della popolazione che contrae l'infezione. L'eta' mediana dei casi diagnosticati nell'ultima settimana e' di 30 anni".
Iss: fase di progressivo peggioramento
"In seguito alla riduzione nel numero di casi di infezione da Sars-CoV-2 grazie alle misure di lockdown, l'Italia si trova in una fase epidemiologica di transizione con tendenza ad un progressivo peggioramento. Anche in questa settimana - si legge nel report - si rileva la trasmissione diffusa del virus su tutto il territorio nazionale che, quando si verificano condizioni favorevoli, provoca focolai anche di dimensioni rilevanti, spesso associati all'importazione di casi da Stati esteri e successiva trasmissione locale (anche al rientro dopo periodi di vacanza in Paesi a più elevata circolazione virale)".
Iss: 1.077 focolai attivi di cui 281 nuovi
"Nella settimana di monitoraggio 10-16 agosto sono stati riportati complessivamente 1077 focolai attivi di cui 281 nuovi (la definizione adottata di focolaio prevede la individuazione di 2 o più casi positivi tra loro collegati), entrambi in aumento per la terza settimana consecutiva (nella precedente settimana di monitoraggio erano stati segnalati 925 focolai attivi di cui 225 nuovi)", si legge ancora nel Monitoraggio settimanale dell'Istituto superiore di Sanità e del Ministero della Salute. "Questo comporta un forte impegno dei servizi territoriali nelle attivita' di ricerca dei contatti che si sta dimostrando efficace nel contenere la trasmissione locale del virus come dimostrato da valori di Rt inferiori a 1 nella maggior parte delle Regioni".