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Foggia, la relazione della Dia in Parlamento: mafia spietata, punisce chi si ribella

Cronaca

La Dia, nella relazione semestrale al Parlamento, descrive la grave situazione nella provincia di Foggia: "Mafia spietata in un contesto omertoso e violento, dove i clan emulano la ‘ndrangheta e puniscono pesantemente i ribelli”

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"Una mafia spietata che punisce chi si ribella". Gli ultimi fatti di cronaca avvenuti a Foggia lo dimostrano e la relazione della Dia in Parlamento lo conferma: la situazione nel foggiano è quella di un "contesto ambientale omertoso e violento", dovuto al legame dei gruppi criminali con il territorio, ai rapporti familistici dei clan e alla "massiccia presenza di armi ed esplosivi". La Dia sottolinea che "l'assoggettamento del tessuto socio-economico" dipende, soprattutto, dalla "diffusa consapevolezza che la mafia della provincia è spietata e punisce pesantemente chi si ribella".

L'emulazione della 'ndrangheta e la "terra di mezzo"

La Dia inoltre rileva che La mafia foggiana vuole assumere "nuovi assetti organizzativi, più consolidati e fondati su strategie condivise, emulando in tal modo, anche in ottica espansionistica, la 'ndrangheta. Le indagini dimostrano come anche nella provincia di Foggia "si stia consolidando un'area grigia, punto di incontro tra mafiosi, imprenditori, liberi professionisti e apparati della pubblica amministrazione. Una "terra di mezzo" dove affari leciti e illeciti tendono a incontrarsi, fino a confondersi".

In arrivo una task force di polizia

E dopo il nuovo attentato a Foggia è intervenuto il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese: "La risposta dello Stato c'è e faremo sentire la nostra voce". Così il ministro che ha previsto l'invio di un contingente straordinario di forze di polizia nella provincia di Foggia, dopo che la notte tra mercoledì e giovedì è stata fatta esplodere una bomba contro un centro per anziani di proprietà del gruppo “Sanità più". Il responsabile delle risorse umane della struttura, Cristian Vigilante, aveva già subito un attentato dinamitardo il 3 gennaio scorso. L'ordigno dell’altra notte è esploso mentre all'interno del centro era al lavoro una donna delle pulizie che è rimasta illesa.

Il twit di Conte

Il premier Giuseppe Conte ha commentato su twitter l’attentato: "Lo Stato e i cittadini di Foggia non abbassano la testa. Non daremo tregua a chi pensa, con la violenza, di esiliare legalità, libertà e giustizia",

Libera: "Proseguiamo sulla strada del 10 gennaio"

Anche l’associazione Libera ha fatto sentire la sua voce di fronte all’ennesimo attentato: "Nessun passo indietro. Andremo avanti ancora con più forza per disinnescare la miccia della paura e della rassegnazione". Lo scrive in una nota l'associazione di Don Ciotti, determinata a proseguire sulla strada tracciata il 10 gennaio scorso, quando migliaia di persone hanno partecipato alla manifestazione "Foggia Libera Foggia" contro la violenza criminale delle mafie.