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Caso doping Alex Schwazer: gip dispone supplemento perizia per Dna

Cronaca

Come chiesto dalla difesa dell’atleta, il gip di Bolzano ha disposto una nuova perizia genetico-forense, affidata al Ris. Si cerca di spiegare l'anomala concentrazione del Dna trovato nel campione di urina del marciatore, che da sempre sostiene l'ipotesi del complotto

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Nuova possibile svolta nel caso di Alex Schwazer, il campione olimpico di marcia della 50 km a Pechino 2008, dal 2016 al centro di una complicata vicenda di doping (TUTTE LE TAPPE DEL CASO - DALLA SQUALIFICA ALLE ANOMALIE NELLE ANALISI) . Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bolzano ha disposto un supplemento di perizia genetico-forense. I nuovi esami saranno affidati al comandante del Ris di Parma, Giampietro Lago, per spiegare l'anomala concentrazione del Dna trovato nel campione di urina del marciatore, risultato positivo al doping. Attualmente Schwazer è squalificato fino al 2024, in quanto recidivo.

Era stata la difesa dell'atleta a chiedere il supplemento di perizia

Era stata la difesa dell'atleta, che da sempre sostiene l'ipotesi del complotto, a chiedere il supplemento di perizia. Al riguardo, il giudice osserva che tra le ipotesi che potrebbero spiegare l'anomala concentrazione del Dna, quella della manipolazione è l'unica suffragata da elementi indiziari e resa possibile da gravi vizi, già accertati, della catena di custodia. Secondo il gip, sussiste un ragionevole dubbio sulla colpevolezza dell'indagato e, se anche la vertenza si chiudesse qui, su tutta la vicenda rimarrebbero "profonde ombre". Nel disporre il supplemento di perizia, si spiega che è in gioco la stessa credibilità dell'intero sistema dei controlli antidoping.

Le richieste alla Wada

Il giudice invierà copia dell’ordinanza che dispone il supplemento di perizia alla Procura presso la Corte d'Appello di Colonia, città sede del laboratorio accreditato Wada dove sono state consegnate le due provette (campione A e B) contenenti l’urina dell'ex marciatore azzurro. Il gip chiede anche all'agenzia mondiale antidoping Wada di fornire la documentazione relativa ad un'analisi effettuata ai primi di ottobre del 2017 sul campione di urina di Schwazer del 27 giugno 2016.

Le mail compromettenti

Nelle 34 pagine di documenti si legge che tra gli elementi indiziari emersi a sostegno dell'ipotesi manipolazione, vi è anche lo "scambio di email compromettenti fra il legale della Iaaf a Losanna Ross Wenzel, il direttore del laboratorio di analisi di Colonia, Hans Geyer, ed il capo dell’antidoping della Iaaf, Thomas Capdevielle". Il gip sottolinea che “il contenuto di tali messaggi è di sicura rilevanza ai fini processuali visto che si parla espressamente di complotto (plot) ai danni di Alex Schwazer (abbreviato in AS) e di pressioni sul laboratorio di Colonia". Le email erano state diffuse dal sedicente gruppo di hacker russi Fancy bear.