Permessi e congedi retribuiti per assistere disabili, ma andavano in tv: 2 denunciati

Cronaca

Gli indagati sono due dipendenti di un ente pubblico che lavorano nel Cosentino. Secondo le accuse, si assentavano per assistere parenti disabili ma in realtà sbrigavano faccende private. Devono rispondere di falso e truffa ai danni dello Stato

Truffa ai danni dello Stato e falso. Due dipendenti di un ente pubblico sono stati denunciati nel Cosentino, in Calabria, per questi reati. Secondo le indagini, si assentavano dal lavoro utilizzando permessi e congedi retribuiti per assistenza a persone disabili, ma in realtà sbrigavano faccende private, anche fuori dalla regione. A volte, in quegli orari, partecipavano a spettacoli ed eventi televisivi.

Le accuse

Le indagini, condotte dai finanzieri della Compagnia di Sibari, sono coordinate dalla Procura di Castrovillari. Sarebbe emerso che i due dipendenti, per fruire dei benefici di legge, avevano spostato in modo fittizio la propria residenza a casa di parenti disabili e bisognosi di assistenza. I finanzieri - grazie ad appostamenti, pedinamenti, riscontro del traffico telefonico, riprese video e foto - hanno constatato l’utilizzo illegale di congedi e permessi retribuiti e hanno accertato come, con il cambio di residenza, gli indagati abbiano truffato l'Ente dove lavorano. Non solo: i due avrebbero truffato anche l'Inps, chiamata a rimborsare la quota di retribuzione anticipata dal datore di lavoro.

Cosa rischiano i due dipendenti denunciati

Secondo le accuse, nel triennio 2017-2019 gli indagati si sarebbero assentati per 117 giorni di permessi retribuiti e 169 giorni di congedi retribuiti, per un importo complessivo percepito indebitamente di circa 23mila euro. I due dipendenti pubblici, oltre a dover restituire questi soldi e al procedimento disciplinare da parte dell'Ente di appartenenza, rischiano la pena della reclusione da 1 a 6 anni e una multa sino a 1.549 euro.

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