Pubblicate le motivazioni della Suprema Corte che ha respinto il ricorso del museo americano contro l’ordinanza di confisca del tribunale di Pesaro. Il ministro Bonisoli: "Ora l'opera venga restituita all'Italia"
La statua in bronzo dell’atleta vittorioso di Lisippo venne acquistata dal Getty Museum con “inspiegabile e ingiustificabile leggerezza”. Lo afferma la Cassazione nelle motivazioni di conferma della confisca della statua da anni al centro di una contesa fra Italia e Stati Uniti. L’opera ripescata nel mare di Fano nel 1964 venne acquisita dal Getty nel 1977, quando ad agosto arrivò via nave al porto di Boston. La statua è esposta attualmente al Getty Museum di Malibu, in California. "Le motivazioni della Cassazione sono chiare. Il Getty Museum ne prenda atto e restituisca l'atleta di Lisippo all'Italia", afferma il ministro dei Beni Culturali, Alberto Bonisoli su Twitter. "Il Governo si sta già attivando perché questa importante testimonianza del nostro patrimonio culturale torni nel nostro Paese", aggiunge.
Le motivazioni della Cassazione
Per la Suprema Corte, il Getty avrebbe dovuto prendere in considerazione i dubbi sulla lecita provenienza della statua espressi dal Metropolitan Museum di New York che si era sfilato dalla trattativa per portare l’opera negli Usa, nutrendo “perplessità”. La pronuncia fa seguito all'udienza che si è svolta lo scorso 30 novembre, a porte chiuse, ed è scritta dal consigliere Andrea Gentili. Aggiungono i giudici ermellini, respingendo il ricorso di Stephen Clark - rappresentante del Getty Trust - contro l'ordinanza di confisca emessa dal Tribunale di Pesaro nel giugno 2018 dopo un contenzioso durato anni, che il museo americano aveva la "sicura consapevolezza della pregressa esistenza di un articolato contenzioso penale”. La Cassazione rileva che non c'è dubbio che la statua di Lisippo appartenga al patrimonio artistico italiano, fatto messo in dubbio dalla difesa di Clark. "L'opera è stata rinvenuta da un peschereccio italiano ed issata a bordo, già in tal modo entrando all'interno del territorio nazionale" nell'estate del 1964.
Il sindaco di Fano: “Aspettiamo la statua”
”Ora aspettiamo la statua a Fano anche se sappiamo che non sarà semplice. Intanto mi attiverò con le mie controparti politiche", ha commentato il sindaco di Fano Massimo Seri. "Non si tratta solo di leggerezza: a nostro avviso il Getty Museum ha agito con piena consapevolezza che quello del Lisippo era un acquisto illecito", ha detto Tristano Tonnini, legale dell'associazione "Le Cento Città", che nel 2007 lanciò la lunga battaglia per il ritorno nelle Marche dell'atleta vittorioso.