Omicidio Pesaro forse ordinato dalla Calabria. Salvini: "Aveva chiesto uscita protezione"
CronacaSecondo quanto si apprende da ambienti vicini alla Dda di Reggio, è possibile che gli assassini provengano dalla regione d’origine del collaboratore di giustizia. Il ministro: "Cercheremo di essere ancora più attenti, vediamo che cosa non ha funzionato"
È credibile che sia partito dalla Calabria l'ordine di uccidere Marcello Bruzzese, di 51 anni, originario di Rizziconi, assassinato la sera di Natale a Pesaro e fratello del collaboratore di giustizia Biagio Girolamo Bruzzese. È quanto si apprende in ambienti della Dda di Reggio Calabria, diretta da Giovanni Bombardieri, che sin dai primi momenti successivi all'omicidio si mantiene in stretto contatto con la Dda di Ancona e con la Procura della Repubblica di Pesaro. Intanto il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, conferma che era stato lo stesso Bruzzese a chiedere l'uscita dal programma di protezione.
Proseguono le indagini
L'ipotesi che l'ordine contro Bruzzese sia maturato in Calabria e che i due esecutori materiali dell'omicidio provenissero proprio da questa regione viene ritenuta "assolutamente fondata" a livello giudiziario ed investigativo. I contatti in corso tra le Procure antimafia di Reggio Calabria e di Ancona hanno proprio lo scopo di ricostruire la personalità della vittima e del fratello, oltre che di verificare le modalità organizzative ed esecutive dell'uccisione di Marcello Bruzzese, che era a tutti gli effetti un collaboratore di giustizia, anche se non coperto da anonimato.
Salvini: "Aveva chiesto lui di uscire dalla protezione"
Sul caso è intervenuto anche il vicepremier Matteo Salvini: "Cercheremo di essere ancora più attenti, poi questo signore, a cui ovviamente va un pensiero, una preghiera, aveva chiesto già da più di due anni e mezzo di uscire dal sistema di protezione, vediamo che cosa non ha funzionato". Queste le parole del ministro dell'Interno al suo arrivo alla Prefettura di Pesaro. "Sono qui a testimoniare che le Marche e i marchigiani sono più forti di qualsiasi infiltrazione criminale. Stiamo attenti, staremo attenti, stiamo sequestrando e confiscando beni ai mafiosi, però sono orgoglioso del lavoro che le forze dell'ordine stanno facendo in questa splendida regione che non merita di essere accostata a certi fenomeni", ha detto.