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Campidoglio, Raffaele Marra condannato a 3 anni e 6 mesi per corruzione

Cronaca

Sentenza di primo grado per l'ex capo del Personale Capitolino nell'ambito del processo a suo carico. Disposto anche un risarcimento di 100mila euro in favore di Roma Capitale

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Quei 367mila euro che ha ricevuto nel 2013 dal costruttore Sergio Scarpellini per l'acquisto di un appartamento a Roma sono stati uno strumento di corruzione. Lo hanno riconosciuto i giudici della II sezione penale che hanno condannato a 3 anni e 6 mesi di reclusione Raffaele Marra (CHI E'), ex capo del personale del Comune di Roma, in passato braccio destro della sindaca Raggi e definito il "Rasputin del Campidoglio" dall'ex capo di Gabinetto, Carla Raineri.

Condanna per corruzione

I giudici hanno, quindi, recepito l'impianto accusatorio della Procura che aveva sollecitato una condanna a 4 anni e mezzo. Nel procedimento era coinvolto lo stesso Scarpellini che è morto il 20 novembre scorso. I giudici hanno dichiarato estinto il rapporto di Marra (che era presente in aula al momento della lettura della sentenza) con la pubblica amministrazione e disposto la confisca dell'appartamento in zona Prati Fiscali al centro della vicenda. Nel dispositivo, inoltre, il tribunale ha deciso che il manager dovra' risarcire Roma Capitale di 100 mila euro. Quella di Marra "è una pagina chiusa", ha commentato il sindaco Raggi.

Le accuse

Secondo l'accusa, il costruttore avrebbe fornito il denaro a Marra, che all'epoca dei fatti ricopriva il ruolo di direttore dell'ufficio politiche abitative, in cambio di favori. Per questa vicenda l'ex dirigente del Campidoglio fini' in carcere, assieme a Scarpellini, il 16 dicembre del 2016. Nei suoi confronti il procuratore aggiunto Paolo Ielo e il sostituto Barbara Zuin hanno chiesto e ottenuto il giudizio immediato. Nel 2009, secondo quanto accertato dagli inquirenti, Scarpellini ha venduto all'ex dirigente comunale un appartamento con uno sconto di mezzo milione di euro con analoghi obiettivi, ma quest'altro caso e' andato in prescrizione.

La difesa

L'ex capo del personale, sentito il 4 luglio del 2017 nel corso del processo, ha respinto con decisione le accuse.  "Quei soldi erano un prestito per mia moglie - ha detto -  con gli assegni a me materialmente incassati. Il denaro sarebbe stato restituito. Io sono una persona perbene, non sono un corrotto, non ho nulla da nascondere".

Il caso nomine

Attualmente Marra è sotto processo anche per la vicenda delle nomine in Campidoglio e in particolare per l'accusa di abuso d'ufficio in relazione alla promozione del fratello Renato a capo della direzione Turismo del Campidoglio avvenuta nell'ambito della procedura di interpello nell'autunno del 2016. Si tratta della stessa vicenda per la quale la sindaca Virginai Raggi è stata assolta il 10 novembre scorso dal giudice monocratico.