Ponte Morandi, i primi sfollati rientrano a casa per recuperare i beni
CronacaIl "trasloco" è partito con 30 minuti di ritardo a causa del vento che ha soffiato forte su Genova. Sono 281 le famiglie che, in 13 giorni secondo il piano, dovranno tornare nelle proprie abitazioni. C'è però chi ha trovato l'appartamento allagato e ha rinunciato
Via libera al ritorno a casa temporaneo per il recupero degli effetti personali nella cosiddetta "zona rossa" del ponte Morandi. Anche se uno degli sfollati ha dovuto rinunciare perché ha trovato la casa completamente allagata a causa dell'acqua piovana venuta fuori dalle cisterne di raccolta situate sul tetto del palazzo. Il rientro nelle case è partito oggi alle 9 dopo un rinvio di mezz'ora a causa del forte vento su Genova. Per lo stesso motivo, dopo un falso allarme arrivato dai sensori, è stata chiusa per alcuni minuti e poi riaperta, in mattinata, via 30 Giugno, la strada di scorrimento lungo il torrente Polcevera che passa vicino ai monconi di ponte Morandi. Sono 281, complessivamente, i nuclei familiari (in totale 583 persone) sfollati da 261 abitazioni da quando, lo scorso 14 agosto, è crollato il Ponte Morandi. "Possiamo dichiarare conclusa l'emergenza abitativa", ha detto il governatore della Liguria Giovanni Toti, mentre il sindaco Marco Bucci annuncia: "Nuovo ponte entro Natale 2019"
Atmosfera spettrale
Le operazioni di "trasloco" sono quindi partite. I primi cittadini a entrare sono stati alcuni inquilini dei civici 11 e 16 e 5 e 6, quelli più lontani dalla pila 10 del viadotto. Il capo protetto da un caschetto, e tre vigili del fuoco a fianco, hanno iniziato a riempire gli scatoloni forniti dal Comune, già montati per evitare di perdere tempo nelle due ore concesse, e a collocarli sulle piattaforme mobili da trasloco. In tutta la giornata, secondo i piani, entreranno 24 famiglie.
Il piano durerà 13 giorni
Il piano messo a punto dal Comune prevede l'accesso nelle unità immobiliari più perimetrali, per poi avvicinarsi al moncone est. Gli accessi riguardano via Porro. Il piano, salvo altre avverse condizioni meteo o allarmi decretati dai sensori installati sui monconi del viadotto crollato, dovrebbe durare 13 giorni. In ogni abitazione si potrà accedere in due, massimo per due ore. In 50 scatoloni gli sfollati dovranno riuscire a far stare le loro cose. Il piano di rientro degli sfollati e i conseguenti dispositivi di sicurezza hanno un costo (circa 1 milione di euro) che dovrebbe essere coperto con un apposito emendamento del decreto Genova (COSA PREVEDE).
Toti: "Finita l'emergenza abitativa". Bucci: "Ponte a Natale 2019"
Contestualmente al rientro temporaneo degli sfollati, il governatore della regione Liguria ha affermato: "Possiamo considerare conclusa l'emergenza abitativa". Toti è andato in via Fillak per rendersi conto di persona dell'andamento delle attività. "Ci auguriamo di trovarci qui nel giro di poche settimane - aggiunge - per trovarci a parlare di demolizione e costruzione" del nuovo viadotto (VIDEO). Intanto il sindaco e commissario straordinario alla ricostruzione Bucci conferma che "le cose stanno andando nella direzione giusta, credo che saranno rispettati i tempi di cui abbiamo parlato e che daremo un nuovo ponte a Genova entro Natale 2019". "Le cose stanno andando nella direzione giusta, anche per quanto riguarda gli emendamenti al decreto Genova in tema di rimborsi" ha aggiunto.
Slitta l'emendamento al decreto
Proprio per ciò che riguarda il decreto Genova, non è ancora giunto alle Commissioni Trasporti e Ambiente della Camera l'emendamento del governo, preannunciato dal viceministro delle infrastrutture Edoardo Rixi per ieri sera. Nella seduta serale di ieri, le Commissioni hanno proseguito l'esame del decreto negli articoli che non riguardano Genova, bensì quelli riguardanti Ischia e i territori dell'Italia centrale colpiti dal terremoto di Amatrice. L'emendamento preannunciato dal governo avrebbe dovuto contenere, secondo quanto preannunciato da Rixi, ulteriori coperture su tutti i primi 16 articoli riguardanti Genova, che erano stati accantonati in attesa dell'emendamento governativo.