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Vaccini e scuola, bambini allontanati da materne e nidi

Cronaca
Foto d'archivio Ansa

La denuncia dei presidi: "E' caos tra legge e circolari. Chi non è vaccinato non entri a scuola". A Bologna sospesi 136 bambini, a Padova in 70 "no vax" non si presentano in classe, 600 solleciti a Milano

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E' caos tra la legge e la circolare. E' quanto denunciano i presidi in avvio di anno scolastico. Nei nidi e nelle materne sono infatti già tanti i bambini respinti o che non si sono presentati perché non in regola con le certificazioni. A Bologna, ad esempio, sono stati respinti 136 piccoli, a Padova 70 "no vax" hanno perso il primo giorno di materna e nido mentre a Milano il Comune ha mandato 600 solleciti. "Si impedisca l'ingresso a scuola a chi non è in regola", chiedono i presidi.

Caos tra legge  e circolare

"Secondo la legge Lorenzin, per poter accedere a nidi e scuole dell'infanzia i bambini devono portare la certificazione dei vaccini fatti, secondo la circolare ministeriale, invece, è sufficiente l'autocertificazione. Questo crea una situazione di grande confusione all'avvio dell'anno scolastico". Così Mario Rusconi, presidente dell'Associazione Nazionale Presidi del Lazio. "Va ritirato l'emendamento che rinvia l'applicazione dell'esclusione della frequenza per i bambini non vaccinati: se passa, abbiamo per questo anno scolastico un rischio di insicurezza per la salute", dice in audizione alla Camera il presidente dell'Associazione presidi, Antonello Giannelli.

136 sospesi a Bologna

Intanto ci sono i primi casi di bambini allontanati da scuola. A Bologna 90 bimbi sono stati sospesi dalla scuola materna e altri 46 non potranno frequentare il nido dalla prossima settimana perché non in regola con il certificato vaccinale prescritto dalla legge Lorenzin.

 

70 no vax a Padova

A Padova, invece, sono una settantina i bambini non vaccinati che il 4 settembre non si sono presentati al primo suono della campanella negli asili nido e nelle scuole materne. Solo nelle strutture comunali, le assenze legate alle inadempienze sui vaccini sono state una ventina: "Questi bambini non possono entrare a scuola - conferma Cristina Piva, assessore comunale alle Politiche scolastiche -. I posti verranno mantenuti fino a ottobre, come se il bambino fosse in malattia. Poi, se le famiglie non avranno fatto quanto richiesto, assegneremo il posto al bambino successivo in graduatoria".

600 solleciti a Milano

Sono invece 600 le mail che il Comune di Milano ha inviato ad inizio agosto ai genitori dei bambini iscritti agli asili nido e alle scuole dell'infanzia per avvertire della necessità di mettersi in regola con la presentazione dei documenti sull'obbligo vaccinale, in seguito al decreto emanato dall'ex ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. Stando a quanto appreso, il 20 per cento delle famiglie milanesi si è già messo in regola: il 10 per cento ha inviato i certificati tramite Pec, mentre circa 60 persone lo hanno fatto manualmente in un ufficio che il Comune ha aperto appositamente. L'ufficio riceve dalle 8.30 alle 17.30 fino a venerdì 7: è a quel punto che non ci sarà più tempo e chi non avrà prodotto le carte necessarie potrebbe rischiare di rimanere fuori dalle scuole. Dal 5 settembre però i genitori potranno presentare i documenti anche direttamente nelle segreterie. 

Legge Lorenzin

Ad oggi resta in vigore la legge Lorenzin che prevede l'obbligo di vaccinazione, pena il non ingresso in classe per i bambini fino ai 6 anni. Questo almeno fino a quando non entreranno in vigore anche gli emendamenti contenuti nel cosiddetto Dl "proroghe", che procrastinano all'anno scolastico 2019/2020 il divieto di accesso ai servizi educativi per i bambini le cui famiglie non presenteranno una documentazione comprovante l'avvenuta vaccinazione. L'emendamento è stato votato al Senato lo scorso 3 agosto ed entrerà in vigore a tutti gli effetti dopo la sua approvazione in seconda lettura entro il 23 settembre.