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Neonato morto a Brescia, il gemello è ancora ricoverato in ospedale

Cronaca
(Foto archivio Fotogramma)

Sono sei i bambini ancora sotto osservazione agli Spedali civili, tra cui il fratello gemello del piccolo, deceduto a causa del serratia marcescens. Il primario di terapia intensiva neonatale: “Sembrava stabile, poi è peggiorato. Cerchiamo il focolaio dell'infezione”

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Restano sotto controllo e sono in fase di guarigione i sei neonati ancora ricoverati agli Spedali civili di Brescia e risultati positivi al batterio serratia marcescens (COS’È), causa della morte di un bimbo nato prematuro a fine giugno che ha contratto l'infezione all’interno dell’ospedale. Lunedì dovrebbe essere eseguita l’autopsia sul corpo del bambino per stabilire con esattezza le cause del decesso. Dopo la morte del neonato, avvenuta il 7 agosto, la Procura di Brescia ha aperto un'inchiesta contro ignoti per fare piena luce sulla vicenda. Il professor Gaetano Chirico, primario del reparto di terapia intensiva neonatale dell'ospedale bresciano, ha spiegato: "Siamo alla ricerca del focolaio originario dell'infezione, ma non siamo certi di trovarlo. Si tratta di un batterio molto diffuso".

Il fratello gemello ancora ricoverato

I bambini ancora sotto osservazione erano ricoverati nello stesso reparto, ora chiuso, del neonato deceduto, e uno di loro è il suo fratello gemello. I genitori sono andati a trovarlo questa mattina e le sue condizioni sarebbero stabili. Parlando della morte del piccolo, il professor Chirico, ha detto: "Sembrava in condizioni stabili poi all'improvviso è peggiorato. Abbiamo intrapreso la terapia ma non ce l'ha fatta".

Batterio individuato il 20 luglio

L’ospedale ha spiegato che il batterio serratia marcescens era stato individuato lo scorso 20 luglio con, inizialmente, tre neonati infetti, tra cui il bambino che poi è morto. Accertati i primi due casi, precisa la struttura, "il 20 luglio è stato immediatamente allertato il Comitato infezioni ospedaliere pediatrico e sono state subito poste in essere le prime misure di sorveglianza e contenimento", e il 24 luglio "è stata messa in opera la bonifica ambientale di una stanza di degenza, e sono state programmate le bonifiche successive. È stata poi disposta la chiusura dell'accettazione di nuovi pazienti in terapia intensiva neonatale".