Resta alta la tensione sui 49 milioni di fondi pubblici riferibili al Carroccio che la Procura di Genova ha chiesto di sequestrare. Salvini: atto politico. Di Maio: "Lo scandalo riguarda Bossi". Scontro Carroccio-Csm: "Toni inaccettabili"
"Siamo di fronte a un grave attacco alla democrazia e alla Costituzione: vogliono mettere fuorigioco per via giudiziaria il primo partito italiano, chiediamo un incontro al capo dello Stato appena torna dalla Lituania". Resta alta la tensione sulla vicenda dei 49 milioni di fondi pubblici riferibili al Carroccio al centro delle indagini del Tribunale di Genova e oggetto di sequestro. Dal Quirinale, tuttavia, non trapela nessun tipo di commento circa la richiesta di un incontro. Intanto è scontro tra Lega e Csm.
Lega: "Solo in Turchia un partito viene messo fuorilegge"
In ambienti parlamentari si osserva che mai in passato i presidenti della Repubblica abbiano interferito con decisioni della magistratura. Matteo Salvini continua a definire la sentenza della Procura di Genova un atto "politico", ma ostenta serenità. "Non ho sentito Berlusconi. È evidente - osserva a margine dell'assemblea dell'Ania - che c'è qualche giudice che fa politica, ma non esiste un disegno generale. Noi siamo tranquillissimi, nessuna preoccupazione contro questa sentenza bizzarra". Il Carroccio si allinea al suo segretario: "Solo in Turchia, nei tempi moderni - dicono - un partito democratico e votato da milioni di persone è stato messo fuorilegge attraverso la magistratura", mentre per il Csm c'è "seria preoccupazione per parole e toni che vengono ritenuti non accettabili".
Di Maio: "Scandalo riguarda Bossi"
"È una sentenza che non mi crea nessun imbarazzo, non riguarda la Lega di Salvini ma quella di Bossi e del suo cerchio magico. Ma è una sentenza va rispettata". Così il leader politico del M5S, Luigi Di Maio, risponde a chi gli chiede un commento sulla decisione della Cassazione. "Ricordo che con la Lega abbiamo stipulato un contratto di governo - ha aggiunto Di Maio - che prevede di fare insieme delle norme anticorruzione".
Pd: "Assordante silenzio grillino"
In giornata il Pd ha puntato il dito contro il silenzio del Movimento 5 Stelle sulla vicenza. "La battaglia per l'onestà di Luigi Di Maio si ferma se a commettere reati sono i suoi alleati?" si chiede ironicamente su Twitter il presidente dem, Matteo Orfini. Il segretario reggente, Maurizio Martina, parla di "assordante silenzio grillino". "Dove sono - incalza - i tromboni della morale a cinque stelle?". Polemico anche l'ex premier, Matteo Renzi, in diretta Facebook: "Questo grande richiamo all'onestà sembra venire meno. Stiamo aspettando che il ministro Salvini venga in Parlamento a raccontare che fine hanno fatto i soldi della Lega. Nel frattempo che è impegnato a chiudere i porti - conclude Renzi - bisognerebbe che aprisse il portafoglio perché quei soldi non sono della Lega sono dei cittadini".
Procuratore Genova: "Non è un processo politico"
"Non si tratta di un processo politico. Come non lo sono i procedimenti fatti dalla procura di Genova per fatti che coinvolgevano esponenti di altri partiti. Qui è parte civile il parlamento italiano". In serata il procuratore di Genova Francesco Cozzi torna a parlare del sequestro dei fondi della Lega. "Si tratta solo di problemi tecnici, procedurali. Per questo ci siamo rivolti alla Cassazione, perchéi nostri uffici seguono la vicenda esclusivamente sotto un profilo tecnico". Sulla vicenda è intervenuto anche l'Associazione nazionale magistrati che rigetta "ogni tentativo di delegittimare la giurisdizione e di offuscare l'imparzialità dei magistrati, principio costituzionale a difesa del quale continuerà sempre a svolgere la propria azione, auspicando che chiunque eserciti funzioni pubbliche abbia a cuore gli stessi fondamentali principi".