I giovani di origine nigeriana, arrestati con Innocent Oseghale nell’inchiesta per l’omicidio della 18enne uccisa e fatta a pezzi e Macerata, restano detenuti ad Ancona per spaccio di eroina. Secondo la Procura i due non erano presenti all’omicidio della ragazza
Il gip di Macerata ha revocato la custodia in carcere, per le accuse di omicidio, vilipendio, distruzione e occultamento di cadavere, a carico di Lucky Awelima e Desmond Lucky, i due cittadini di origine nigeriana arrestati insieme al connazionale Innocent Oseghale nell’ambito dell’inchiesta sull’omicidio di Pamela Mastropietro, la 18enne uccisa a fine gennaio a Macerata e ritrovata fatta a pezzi in due valigie. I due uomini rimangono comunque nella prigione di Ancona per spaccio di eroina.
Awelima e Lucky non erano nell’appartamento dove fu uccisa Pamela
Il Procuratore ha spiegato che, al momento, le accuse nei confronti di Awelima e Lucky non sono state archiviate e che i due giovani, almeno formalmente, restano nell'inchiesta. A spingere la Procura a chiedere la scarcerazione dei due per le accuse più gravi sono stati i risultati delle perizie eseguite dal Ris e di quelle telefoniche, che avrebbero escluso la presenza di Awelima e Lucky nell'appartamento di via Spalato 124 dove Pamela fu uccisa. Per l'omicidio e lo smembramento della 18enne romana resta in carcere ad Ascoli Piceno solo Oseghale per il quale, dopo il gip di Macerata, anche il Tribunale del Riesame di Ancona ha escluso l'ulteriore accusa di violenza sessuale nei confronti della ragazza, rigettando la richiesta della Procura di applicare la custodia cautelare anche per quel reato.