Medici e infermieri aggrediti: 3.000 casi in un anno

Cronaca

Francesca Smacchia

In corsia, al Pronto Soccorso o nei presidi assistenziali medici, diventano sempre più numerose e violente le aggressioni a dottori e personale sanitario. Ne parliamo stasera a Hashtag24, l'attualità condivisa

3.000 casi in un anno a fronte di solo 1.200 denunce all’Inail. Sono i numeri delle aggressioni a medici e infermieri in ospedale, nei pronto soccorso e nei presidi medici assistenziali sparsi per il nostro Paese. Un’urgenza che si sta trasformando in emergenza nazionale: secondo un sondaggio dell’Associazione Medici e Dirigenti del SSN si tratta di un vero e proprio bollettino di guerra che riguarda il 65% dei dottori che dichiarano di aver subito almeno un’aggressione verbale o fisica. E, sempre più spesso, sono le donne soprattutto guardie mediche ad avere la peggio, vittime nel 70% dei casi di violenze.

Il caso di Sanremo

Lungo e avvilente l’elenco degli episodi di aggressioni che a volte si trasformano in omicidi. Come l’ultimo caso a Sanremo, dove un medico legale, Gianni Palumbo, è stato ucciso da un paziente dopo una sua perizia professionale. Mentre si cerca di capire da dove scaturisca tutta questa violenza e in che contesto si sviluppa, istituzioni e società civile ragionano sull’inasprimento della pena per chi aggredisce, l’aumento di telecamere e sorveglianza e l’istituzione di corsi di autodifesa.

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