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Latina, il carabiniere era stato dichiarato idoneo dopo una visita

Cronaca
Le forze dell'ordine davanti la casa di Cisterna di Latina dov'è avvenuto l'omicidio-suicidio (Ansa)

L'uomo che ha sparato alla moglie e ucciso le due figlie prima di suicidarsi era stato esaminato da una commissione medica quando aveva chiesto alloggio in caserma. La procura apre un'indagine conoscitiva. Parla l'avvocato della donna ferita: "Aveva paura di lui"

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L'appuntato dei carabinieri che ha ferito gravemente la moglie e ucciso le due figlie prima di togliersi la vita, il 28 febbraio (LA FOTOSTORIA), a Cisterna di Latina era stato sottoposto a visita medica quando aveva chiesto, in seguito alla crisi coniugale, un alloggio in caserma: era stato dichiarato idoneo. Intanto, il procuratore militare di Roma, Marco De Paolis, ha aperto un'indagine conoscitiva sui fatti di Cisterna di Latina. Lo ha confermato lo stesso procuratore De Paolis. L'inchiesta conoscitiva è finalizzata a valutare se nella vicenda siano ipotizzabili dei reati militari, condotte non in linea con il codice penale militare, da poter mettere in qualche modo in relazione ai comportamenti del carabiniere. Ed anche l'Arma dei Carabinieri "ha disposto per gli aspetti di propria competenza l'esecuzione di una rapida inchiesta, tesa ad accertare i fatti con puntualità e trasparenza". La moglie nel frattempo è in condizioni gravi ma stabili e il suo avvocato attacca: "Non so se si poteva evitare ma lei aveva paura e faceva di tutto per non incontrarlo. Il ministro dell'Interno, Marco Minniti, è intervenuto sulla vicenda: "Fatto inaccettabile, a volte troppe sottovalutazioni".

L'avvocato: "Lei aveva paura, evitava di incontrarlo"

Secondo l'avvocato della donna "ci sono responsabilità che vanno cercate e trovate in questa tragedia. Se si poteva evitare non lo so, ma non credo ci fermeremo qui". Il legale ha poi aggiunto che dopo la separazione, la moglie del carabiniere ha sempre provato a non incontrarlo: "Non si sentiva sola - spiega - aveva paura certamente del comportamento aggressivo dell'uomo, ma adottava ogni precauzione possibile, evitando ogni comportamento o incontro che potesse metterla in pericolo. Questo però non è bastato".

Il carabiniere idoneo dopo visita medica

Nel frattempo, iniziano ad emergere i primi particolari della vita privata del carabiniere. Sembra che l'autore della strage sia stato sottoposto a una visita medica e successivamente dichiarato idoneo al servizio. Secondo quanto si è appreso, quando ha richiesto un alloggio in caserma, a seguito della crisi coniugale, gli è stata offerto dall'Arma, come da prassi, un sostegno psicologico per superare la separazione ma l'uomo ha rifiutato il supporto sostenendo di avere già quello del suo psicologo. Per questa ragione è stato obbligato a sottoporsi a una visita medica davanti a una commissione che gli aveva dato otto giorni di riposo e lo aveva dichiarato idoneo al servizio.

L'indagine dell'Arma

Il comando generale dell'Arma ha fatto sapere di aver avviato un'indagine interna, ulteriore rispetto a quella della magistratura, che "porterà a una completa conoscenza della vicenda e all'adozione dei provvedimenti che si renderanno necessari". "La grave tragedia familiare avvenuta a Cisterna di Latina impone l'obbligo di verificare se le autorità gerarchiche e sanitarie competenti a valutare il comportamento e la condizione psicofisica dell'appuntato Luigi Capasso avessero elementi sufficienti per prevedere quanto purtroppo è accaduto, nonché se sia stato fatto tutto ciò che la legge consentiva a tutela della consorte e, per estensione, dell'intero nucleo familiare".

Minniti: "Fatto inaccettabile, troppe sottovalutazioni"

Intervenuto durante una trasmissione televisiva, il ministro dell'Interno, Marco Minniti, ha parlato della strage di Latina: "È assolutamente inaccettabile per le mie responsabilità. Potrei cavarmela dicendo che formalmente non c'è stata denuncia e quindi non si è messo in moto il meccanismo" ma a volte ci sono "troppe sottovalutazioni e non si comprende la minaccia in campo", ha concluso.

La ricostruzione

Secondo una prima ricostruzione, l'uomo, alle 5.30 di mattina del 28 febbraio, si era presentato sotto casa e quando aveva visto la moglie in garage che stava andando al lavoro le aveva sparato diversi colpi di pistola. Poi aveva preso le chiavi di casa, sembra dalla borsa della donna, ed era salito nell'abitazione. Una volta nell'appartamento aveva sparato alle figlie che dormivano nei loro letti. Dopo una trattativa di circa nove ore, il suicidio con un colpo di pistola. I carabinieri, dopo che il dialogo con l'uomo si era interrotto, avevano fatto irruzione nell'appartamento e avevano trovato i corpi delle bambine e del carabiniere. Secondo l’avvocato della moglie, la donna era già stata attaccata dal marito.