Ema, Sala ricorre a Corte Conti Ue: "Sospetti fondati"

Cronaca
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Il Sindaco Milano mostra i documenti che proverebbero il dolo dell'Olanda: "Si configura un danno per i cittadini europei e quindi anche per le nostre tasche"

Il Comune di Milano ricorre alla Corte dei Conti europea contro l'assegnazione all'Olanda della sede Ema. Lo ha annunciato il sindaco, Beppe Sala, rendendo pubblici i documenti - ottenuti in seguito alla richiesta di accesso agli atti della stessa amministrazione - che proverebbero le inadempienze di Amsterdam. "Oggi il governo olandese è stato costretto a rendere pubblici gli atti che aveva secretato - spiega Sala -, da questo abbiamo capito che i nostri sospetti erano fondati".

La sede di Amsterdam

Dalle carte, fino ad ora coperte da segreto, emerge che le due sedi temporanee proposte dall'Olanda nel dossier di candidatura in attesa della costruzione del Vivaldi Building erano il Tripolis-Burgerweeshuispad 200 e l'Infinity Business Center-Amstelveenseweg 500. Salvo poi, dopo l'aggiudicazione con sorteggio-beffa ai danni di Milano, cambiare le carte in tavola e indicare lo Spark Building come sede temporanea di Ema. "La nuova sede che propongono - prosegue Sala - è diversa e non ha nemmeno le dimensioni sufficienti. Pensate se avessimo fatto una cosa del genere noi italiani...". "A questo punto - conclude Sala - aggiungo un ricorso alla Corte dei Conti europea, perché qui si configura un danno per i cittadini europei e quindi anche per le nostre tasche".

L’indotto

Intanto è previsto per giovedì 22 febbraio un sopralluogo della commissione Ambiente e Salute dell'Europarlamento ad Amsterdam, proprio per verificare lo stato dei lavori relativi alla nuova sede dell'Ema. Si stima che l'indotto per la città che ospiterà l'agenzia sia pari a almeno 1,6 miliardi, in termini di rilancio dell'economia locale e in particolare delle attività legate al settore farmaceutico. Il bilancio annuale dell'agenzia è invece pari a 322 milioni (il dato per quest'anno) di cui la maggior parte è versato dalle società farmaceutiche e solo 16,5 milioni dal bilancio comunitario.

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