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Bari, 3 arresti per traffico rifiuti pericolosi con Nord Africa e Iran

Cronaca
L'operazione dei Carabinieri forestali "Cannibal cars" è scattata nella mattina del 12 febbraio (Getty Images)

Nel blitz dei carabinieri forestali sono scattate le misure cautelari nei confronti di un egiziano e due pugliesi. Sotto sequestro 4 aziende e decine di mezzi pesanti

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Tre imprenditori arrestati, quattro aziende e decine di mezzi pesanti sotto sequestro per un valore di quasi due milioni di euro. E’ il bilancio dell’operazione denominata "Cannibal cars", condotta nelle prime ore del giorno dai militari del Gruppo carabinieri forestali di Bari, che hanno sgominato un traffico di rifuti pericolosi tra Italia, Nord Africa e Iran.

Imprenditori in manette

Il blitz, scattato all’alba, ha portato all’esecuzione di tre ordinanze di custodia cautelare, emesse dal gip barese su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia nei confronti di altrettanti imprenditori attivi nel mondo dei trasporti. Si tratta di un egiziano e di due pugliesi attivi a Ruvo di Puglia, in provincia di Bari, e ad Andria.

Rifiuti pericolosi in tre continenti

L’accusa principale formalizzata agli indagati, nell’ambito dell’inchiesta "Cannibal Cars", è di traffico illecito transnazionale di rifiuti pericolosi e non, condotto tra Italia, Egitto, Iran e Libia. Oltre agli impresari raggiunti da provvedimento restrittivo, l’inchiesta condotta dai magistrati della procura distrettuale pugliese, conta anche altre sette persone indagate a piede libero, verso le quali è scattata la denuncia formale.

Mezzi pesanti sotto sequestro

I carabinieri forestali di Bari, che hanno condotto l’operazione con il supporto dei loro colleghi della sezione territoriale, hanno posto i sigilli a quattro diverse aziende, situate nei comuni di Palo del Colle, Ruvo di Puglia e Andria. Sotto sequestro sono finite anche diverse decine di mezzi pesanti, e una serie di altri beni, per un valore totale che supera il milione e settecentomila euro.